domenica 30 gennaio 2011

Storia di una ragazza e del suo maggiordomo

Capitolo 6

Samuel stava preparando la camera degli ospiti e pensava:"(Speriamo vada tutto bene... Non sono daccordo sulla cosa. Poi perché ha dato un ordine del genere?)"
In quel momento la porta si mosse ed entrò una persona.
Il maggiordomo lo guardò e si rimise a sistemare il letto.
Si chiese alla persona con tono secco:"Fatto?"
"Si,non ci sono stati problemi".Rispose con tono privo di emozioni
"Perché bisogna farlo?".Domandò il maggiordomo
"Perché è un ordine...".Rispose laconico
Samuel si girò e si tolse gli occhiali,mostravano uno sguardo duro,spietato,senza pietà,ma anche una profonda tristezza,e disse:"E solo per questo li hai uccissi tutti?".Fece una pausa e chiese:"Non provi pietà per le persone che uccidi?"
L'altro fece una piccola risata e disse:"Proprio te mi fai il discorso sulla pieta?Non mi sembra che tu ne abbia avuto per quella gente"
Samuel gli urlò contro con tutta la sua rabbia:"Erano peccatori!!!Loro avevano fatto del male ad altre persone!!!"
La persona fece un sorriso e disse,con tono noncurante:"E questi cosa sono?Il primo voleva uccidere la tua preziosa signorina,l'altro pure. Però almeno il cinese si è pentito un po' prima di morire. Beh,dopotutto non voleva fare quella vita"
Il maggiordomo gli disse,secco quasi urlando:"Esci!"
L'altro disse:"Non posso,e lo sai meglio di me,dopotutto siamo una cosa sola"
Samuel disse mestamente:"Già,dopotutto tu manco esisti,sei nella mia mente,sei la mia memoria di quel giorno...".Stette zitto e continuò con la preparazione della camera.

Nel salone,intanto,Elizabeth e Susan,stavano ancora parlando. Però la signora Sutcliffe pensava ad altro:"(Dov'è finito mio marito?Doveva uccidere lei la ragazzina!)"
Elizabeth intanto parlava:"Per la nuova serie di giocattoli pensavo..."
Ma Susan non stava ascoltando:"(Sa che non mi piace sporcarmi le mani...)"
Però l'ultima parola della padrona di casa la sentì:"...E' morto..."
"In che senso?"
Elizabeth risposse con un grosso sorisso:"Suo marito e morto"
Susan a quelle parole rimase abbastanza stupita,come poteva una bambina dire quelle parole con una tale leggerezza

Intanto lo scrittore stava nella sala giochi già da un po',in quella stanza sentiva una certa paura e voleva riunirsi agli altri. Prese la campanella e la suono. Non passò neppure un secondo che la porta si aprì ed uscì Samuel che chiese molto gentilmente:"Mi ha chiamato?".
Lo scrittore rispose:"Si,vorrei ritornare nel salone in cui abbiamo cenato"
Il maggiordomo si guardò un attimo a torno e chiese preoccupato:"Il signor Sutcliffe dov'è?"
Lo scrittore rispose un po' imbarazzato:"Ha detto che andava in bagno,io ho provato ad avvisarlo di chiamarla prima. Ma non si preoccupi si è portato dietro la campanella e ha detto che l'avrebbe suonata se si fosse perso"
Samuel disse,con tono leggermente irato:"Dopo lo andrò a cercare. Prima però l'accompagnerò nel salone principale"
I due entrarono di nuovo nel corridoio,in quel lungo spazio in cui non c'erano biforcazioni ma in cui ci si perdeva sempre,quel luogo che metteva a nudo le proprie paure,da cui poteva uscire qualsiasi da cosa da qualsiasi punto. Allo scrittore pareva di essere osservato,gli dava fastidio la cosa,gli sembrava quasi che la dentro ci fosse qualcuno che controllasse tutto quello che faceva,come se non fosse padrone delle sue azioni. Lo infastidiva enormemente la cosa. Per fortuna stavolta il tragitto fu abbastanza corto,cinque minuti massimo.
Samuel aprì la porta. Non capì perché ma il maggiordomo scattò in avanti ed iniziò a correre. Ora che lo scrittore ebbe la visuale completa capì perché. La signora Sutcliffe impugnava un coltello stando sopra ad Elizabeth,che era distesa a terra.
Il maggiordomo riusci ad evitare per un pelo che la sua padrona morì. Prima che potesse mettere la punta del ferro dentro la carne Samuel diede un calcio alla sua mano,facendo volare il coltello via. Poi la prese per il collo e la getto a terra,mettendosi sopra di lei per impedirgli di muoversi. Chiese con tono abbastanza preoccupato:"Elizabeth sta bene?!"
La ragazzina rispose abbastanza tranquilla:"Si,certo,per fortuna ci sei tu".E gli fece un piccolo sorriso
Il volto di Samuel sembrò distendersi a quelle parole. In quel momento si senti una voce chiedere,priva di emozioni:"Che cosa è successo?"
Rispose Elizabeth mentre si tirava su,fece un piccolo colpo di tosse prima di farlo:"Susan ha cercato di uccidermi".
Angelo disse:"Ho trovato nel corridoio i cadaveri di Chu,Ludlin e Jack. Probabilmente si erano organizzati per fare uccidere Elizabeth...E hanno uccisso pure il cinese e il tedesco per nascondere la cosa. Però la signora non voleva dividere i soldi che avrebberò avuto con il marito e lo ha uccisso"
Elizabeth disse:"Infatti,si è assentata per mezz'ora,disse di dover andare in bagno"
Angelo si avvicinò alla signora Sutcliffe e gli mise delle manette,Susan provò a dire qualcosa ma prima che potesse farlo venne imbavagliata. La guardia la prese di forza sulla spalla e se ne andò dalla stanza,con la donna che si dimenava e piangeva e si sentivano le sue urle soffocate. Quando la sua figura s'inoltrava in quel corridoio allo scrittore gli parve per un momento che non l'avrebbe più rivista.
Lo scrittore non capiva che stava succedendo...Era accaduto troppo in fretta. Non riusciva ancora a metabolizzare la cosa.
Samuel gli si avvicinò e gli disse,con tono educato:"Ci scusiamo per l'accaduto,l'accompagnerò nella sua camera,così potrà riposare e dimenticare l'accaduto"
Lo scrittore non capiva,non riusciva ad afferare le sue parole,si alzò come se qualcuno gli e lo avesse ordinato e seguì il maggiordomo,si volto verso la padrona di casa e gli fece un piccolo sorisso. In quel momento si risveglio da quel torpore e urlò:"Aspetate un attimo!!!".
Samuel chiese,un po' perplesso:"Che cosa succede?"
Lo scrittore gli rispose,quasi urlando,parlando velocemente,come se avesse paura di dirlo:"C'è qualcosa che non va in tutta questa storia!!!La signora non avrebbe potuto uccidere il marito,come lei ha detto nessuno si può orientare in questo posto. Poi il signor Sutcliffe è stato con me per tutto il tempo,non poteva compiere gli omicidi!!!Poi perché Samuel vi ha chiamato per nome signora Deadhive?Un maggiordomo rispetta sempre l'educazione!E gli unici che potevate uccidere qualcuno siete voi due"
La ragazza si misse a ridere,abbastanza forte:"Poteva andarsene senza problemi,nessuno gli avrebbe fatto nulla. Invece lei ha voluto parlare. Beh,se vuole sapere la verità venga pure con me".Fece una piccola pausa e disse:"Samuel potresti preparare il giardino".
Il maggiordomo rispose solo con un inchino e se ne andò via nel corridoio.
Elizabeth guardò lo scrittore e gli chiese in tono serio:"E' ancora in tempo a far finta che non sia successo nulla,è ancora sicuro di voler sapere la verità?Però l'avviso potrebbe anche non crederci,dopotutto è difficile crederci"
Lo scrittore rispose solo con un cenno del capo
Allora la ragazza disse:"Mi segua". Entrò dentro al corridoio con al seguito lo scrittore

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