domenica 16 gennaio 2011

Storia di una ragazza e del suo maggiordomo

Capitolo 5
Morto...Quella parola fece uno strano effetto dei presenti,il cinese non sembrò scandalizzarsi più di tanto sulla cosa,mentre il maggiordomo sembrava triste,come se fosse ritornato un vecchio fantasma. Invece Jack sembrava impaurito,non tanto per se,ma per la sua consorte,poteva anche esserci un assassino?Invece lo scrittore non aveva ancora capito ancora in che situazione si trovassero. Il resto del tragitto fu fatto in un silenzio glaciale. Quando arrivarono c'era il corpo esanime di Alexander,li vicino c'era Angelo che stava chino su di lui,stava controllando la bocca,indossava dei guanti bianchi. Samuel si avvicinò alla guardia e gli chiese:"Trovato nulla?". L'altro gli rispose:"No,al momento no,non so ancora quale sia la causa,ma sembrerebbe una morte naturale". Il maggiordomo fece un sospiro di sollievo a quelle parole e disse agli altri:"Vedete Angelo è laureato in medicina,qualche volta la regina ha problemi di salute e lui l'assiste. Gli ho chiesto di dare un occhiata al corpo per vedere se si tratava di omicidio o meno,ma sembra che la prima ipotesi sia sbagliata,per fortuna". La guardia gli fece un gesto per farlo avvicinare e gli disse:"Senti l'odore che proviene dalla bocca". Samuel si avvicino alla bocca del corpo e annusso l'odore e disse:"Uhm,c'è un odore abbastanza forte,però c'è un retrogusto acido...". E Angelo disse,con il suo soltio tono:"Il signore qui presente aveva problemi di fegato,ha alzato una volta di troppo il gomito ed è morto".Si alzò,e si tolse i guanti,mettendoli in una tasca dell indumento. Stavolta fu il cinese a parlare:"Uhm,mi chiedo perché ci abbiate chiamati...". Gli rsipose Samuel:"Vede,m'imbarazza un po' ammetterlo ma pensavamo che uno di voi fosse un assassino,e prima che potesse togliere le prove avrei voluto "catturarlo"". L'ultima parola la disse con un tono che sembrava quello di un animale selvaggio quando vedeva la propria preda.
A quelle parole Jack urlò:"Come poteva sospettare una cosa del genere?!Non ci macchieremo mai con un simile peccato". Lo scrittore era rimasto paralizzato fino a quel momento,non aveva mai visto una persona morta,i suoi occhi erano vuoti e guardavano altrettanto;disse balbettando:"Ch-che n-ne fa-fa-facciamo del co-corpo?"
A questo rispose Angelo:"Molto semplice lo mettiamo nella sua stanza e domani chiameremo una carrozza,diremo che è dovuto partire per un problemi d'affari,io lo seguiro dicendo che mi è arrivata la notizia che sua Maestà sta male". Fece una pausa e continuò:"Penserò io a contatare la famiglia,sfortunatamente,non è la prima volta che lo faccio".
Samuel allora chiese:"Allora signori che volete fare?"
Chu rispose:"Beh,io al momento non ho sonno,so che avete una biblioteca abbastanza fornita,e mi piacerebbe visitarla".
Samuel disse:"Non è un problema,l'accompagnerò la appena sar
Sutcliffe disse balbetando:"M-mi dispiace,ma non me la sento di andare a letto"
Lo scrittore dette la stessa risposta:"Pu-pure io,non mi va d-di do-dormire sapendo che c'è una persona morta"
Il maggiordomo rispose:"Abbiamo una sala ricreativa,se volete vi ci porto"
I due dissero in risposta:"Si,grazie"
Samuel disse:"Bene,allora seguitemi".
Il cinese chiese:"Scusi l'impertinenza,ma lei Angelo,che cosa fa?"
In risposta la guardia disse:"Io trasporterò il cadavere nella sua stanza,ma se vuole farlo lei...?"
Chu rispose:"No,no,non si arrabbi era solo per chiedere". Dopo averlo detto fece una piccola risata
Il maggiordomo disse:"Bene,andiamo"
Oramai tutti gli ospiti si erano abituati al terrore che c'èra in quel lungo corridoio,pieno di ombra e pazzia. Chissa cosa hanno provato i ladri che si sono persi la dentro?

Dopo mezz'ora arrivarono davanti ad una porta che,come al solito,era uguale alle altre. Quando si apri, si vide una stanza quadrata di 12 metri,suddivisa in due piani. Ognuno di essi era completamente pieno di scaffali contenenti libri,oltre ad essi c'era un cammino con vicino due poltrone e un tavolino,dall'altro c'era una finestra che portava verso il giardino.
Il cinese commentò,abbastanza divertito:"Sono davvero stupito,la vostra biblioteca è davvero degna della sua fama".
Il maggiordomo disse,con un leggero sorriso:"La ringrazio per il complimento". Fece una pausa e aggiunse,prendendo una cosa dalla tasca:"Questa è una campanella,nel caso voglia spostarsi la suoni,ed io verrò a prenderla". Il cinese la prese e la mise dentro la sua manica. Poi Samuel ne prese altre due e le diede corrispetivamente allo scrittore e a Jack e disse:"Non fatevi scrupoli,come già detto è impossibile riuscire ad orientarsi qua dentro. Nel caso qualcuno di voi voglia uscire in giardino lo può fare in assoluta libertà,però sconsiglio di entrare dentro al labirinto,sarà pure semplice ma di notte è difficile orientarsi"

Chu si allontanò e iniziò a dare un occhiata ai libri,intanto il maggiordomo insieme agli ospiti se ne andarono dalla stanza,la porta si chiuse facendo un leggero cigolio. Si ritrovavano ancora dentro a quel labirinto a senso unico,sia lo scrittore che Sutcliffe avevano provato a capire le differenze che c'erano o se imbocavano una strada differente,ma non ci riuscivano. Stavolta il viaggio durò solo una decina di minuti. Samuel aprì la porta e mostrò la sala giochi. Era una stanza molto semplice,era una camera quadrata con il pavimento a scacchi,con al centro un biliardo e attorno in cerchio quattro tavoli rotondi con quattro sedie ciascuno. In un lato della stanza c'era un armadio. Oltre a questo c'era un finestra che dava sul giardino,però era coperta da delle tende rosse. Samuel chiese:"A che cosa volete giocare?"
Rispose Sutcliffe:"Io propongo "Carta I",gli va di fare una partita?"
Lo scrittore disse,un po' in imbarazzo:"Ehm,mi dispiace ma non ci so giocare..."
In tutta risposta Jack disse:"Beh,gli è le insegno io,molto semplice"
Il maggiordomo vedendo che si erano messi daccordo,prese dall'armadio delle carte da gioco e gli e le diede e aggiunse:"Nel caso vogliate giocare a qualcos'altro nell'armadio ci sono altri giochi. Io ora devo andare,Angelo avrà bisogno di me". Dopo averlo detto se ne andò dalla stanza,lasciandoli da soli.

Intanto Chu che era da solo nella biblioteca stette un po' in piedi fermo,il suo respiro si sentiva appena,si guardò attorno e andò verso la finestra,i suoi passi erano talmente leggeri che non provocavano nessun suono. La aprì e ed uscì nel giardino. Sentì sulla sua pelle il freddo della sera,un freddo che gli piaceva,guardò in alto e vide che c'era una bellissima luna piena che illuminava il terreno ed attorno ad essa migliaia e migliaia di stelle,mormorò fra se e se:"E' davvero bello il cielo,chissà perché gli esseri umani non lo guardano quasi mai...?"
Rinizio a camminare,si muoveva seguendo il muro,sempre evitando di fare rumore. Non voleva farlo,ma gli ordini sono ordini,e nel suo campo non si può fallire,la Triade non perdona. Notò una figura entrare dentro un muro fatto di cespugli. Poteva essere il suo obbietivo... Era meglio andare a controllare. Entro dentro,era totalmente rettilineo,poi all'improvisso ci il percorso si suddivideva in quattro vie. Nonostante fosse buio s'intravedevano delle orme nel suolo,la strada di destra. Continuò a camminare,seguendo le orme,erano piccole,quindi era il suo obbietivo probabilmente. Arrivo ad una biforcazione,si guardò attorno,e lo notò in quel momento,i cespugli in realta erano un immenso rosetto di rose bianche. Guardò per terra,le orme erano sparite,non li conveniva addentrarsi di più,quindi provò a ritornare indietro seguendo i suoi passi,ma appena si voltò vide una biforcazione,si girò di nuovo e c'era sempre una strada che andava a destra o a sinistra. Facendo un piccolo sorriso disse:"Non posso proprio fuggire eh?"
Allora prese la strada di destra.

Non seppe da quanto stava camminando. Un ora?Due? Per quanto ne sapeva poteva anche essere la da più di un giorno,si era perso,in un labirinto,con la luna che sembrava guardare divertito quel povero mortale che girava cercando un uscita. Gli sembrava di aver attraversato la stessa strada ogni volta,ogni volta incontrava un bivio. Visto che non ne poteva più strappò un pezzo di stoffa e lo mise in quella biforcazione. Decise di prendere una volta a destra e una volta a sinistra,cosi chè non si sarebbe perso. Prese la strada di destra. Ci fu il solito rettilineo,quando fu di nuovo tempo di scegliere guardò per terra,c'era la stoffa del suo vestito. Come era possibile? Non aveva neppure preso una svolta,quindi come era possibile?
Ad un certo punto si senti una voce,non capiva da dove veniva,sembrava provenire da tutte le parti,era cupa e severa,disse:"Non puoi fuggire,la vita è come un labirinto,però in esso quando fai una scelta non puoi tornare indietro. E quindi continuiamo a scegliere,senza sosta,sperando che ciò che facciamo ci porti dei benefici. In pratica scegliamo noi la nostra strada,in un certo senso"
Chu domandò,con assoluta calma:"A che cosa vuoi arrivare?"
La voce gli rispose:"Al fatto che te hai scelto la via dell'omicidio,e quando s'intraprende quella strada..."
Il cinese non lo fece continuare,poiché iniziò a ridere,un riso folle,quando finì disse:"Ho capito dove vuoi arrivare,e sono già pronto".Si sedette sul terreno appogiando la schiena sul rosetto,notò che le rose erano diventate nere,e continuo a parlare:"Quando una persona ne uccide un'altra deve essere pronto ad essere uccisso a sua volta...".Fece una pausa e guardò verso il cielo,la luna stava per essere oscurata da delle nuvole,poi continuo con tono triste:"Ma quando cresci in un ambiente come il mio,non ci sono scelte,uccidere o essere uccisso... I latini dicevano "Mors tua vita mea",direi che hanno ragione".Oramai l'astro notturno era coperto dalle nuvole e non c'era più un filo di luce,era tutto buio. Chu chiuse gli occhi e con un sorriso disse:"Finalmente,questo momento è arrivato,non epotevo più di aspettare...Finalmente sarò in pace..."

Il silenzio di quella notte,che aveva come giudice la Luna,a cui vennerò oscurati gli occhi,venne interroto dal rumore delle ossa che si rompevano e dalle urla di dolore di una persona che per sopravivere doveva uccidere,e che ora riceveva il suo pagamento.

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