sabato 25 dicembre 2010

Storia di una ragazza e del suo maggiordomo

Per motivi di vacanza i capitoli saranno micro

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Capitolo 1
Nel buio della notte, alla luce della luna piena, una carrozza stava attraversando una strada fra i boschi, per poter arrivare alla tenuta dei Deadhive. I passeggeri, un uomo e una donna, probabilmente una coppia di sposi, e un ragazzo che aveva appena superato i 20 anni, erano continuamente sottoposti agli scossoni derivati dalla strada in pessime condizioni. Uno di essi fece saltare il giovane fino al soffitto, fra gli occhi stupiti degli spettatori. Dopo che era tornato a posto, la ragazza gli chiese:”Sta bene, scrittore?”
Il ragazzo toccandosi la testa, per vedere se non fosse successo nulla di grave,rispose:”S-si,la ringrazio per l’interessamento”
Dopo quelle parole calò un pesante silenzio ,erano stati zitti per tutto il viaggio e quel vuoto di parole era abbastanza triste. Ad un certo punto l’uomo fece una mezza risata e in mezzo agli occhi curiosi dei presenti spiegò:”Vede, ridevo non per il suo piccolo incidente,ma per il fatto che per l’imbarazzo d’incontrare uno sconosciuto e starci cosi vicino nessuno dei presenti parla”.
A quelle parole pure lo scrittore fece un mezzo sorriso e disse:”Eh, già. Uhm, se non sono troppo inopportuno, potrei chiedervi chi siete?”
Stavolta la donna rispose:”Se prima lei risponderà alla medesima domanda”
Il ragazzo fece una piccola risata e si presentò:”Sono un redattore del giornale “The Review” del signor Defoe”
“Io sono Susan Sutcliffe ,e lui è mio marito Jack”. Dopo averlo detto si appoggiò allo sposo,e aggiunse:”E siamo i proprietari dell’impresa Game Sutcliffe”.
Lo scrittore li guardò stupito:”Siete i proprietari di una delle due più grandi imprese di giocattoli?!”
Gli rispose il marito:”Perché si meraviglia tanto?Pensava fossimo diversi?”
“Beh in realtà,sì. Non so di preciso come...ha presente quelle idee un po’ confuse che non prendono corpo?”
“Sì, ho presente, e molto bene, è sempre così quando bisogna inventare un nuovo giocattolo non sappiamo di preciso cosa vogliamo. Stiamo andando dal conte Deadhive per motivi d’affari,voi?”
Lo scrittore rispose molto sinceramente:”Non saprei dirle, sono solo una persona di poco conto”
Passarono altre due o tre ore prima che la carrozza arrivò a destinazione. La residenza del Conte era una villa con un meraviglioso giardino, che però per il fatto fosse notte incuteva una certa paura. La Carrozza si fermò davanti all’entrata. Dopo che furono scesi tutti, il mezzo con cui erano arrivati partì subito, come se avesse timore di qualcosa. I presenti erano abbastanza sorpresi di ciò, ma non fecero in tempo a parlare che la porta si aprì, mostrando il padrone di casa con il suo maggiordomo

martedì 21 dicembre 2010

Ho messo 9 a Giulia - e ho cominciato a leggere L.

Alla vigilia di una giornata che comunque si annuncia importante, che io spero sia di confronto, dibattito e pace per le strade di Roma, permettetemi di apprezzare pubblicamente Giulia e L.

A parte le cosiddette "griglie di valutazione" (il termine mi sa orribile, ma tant'è) che trovate sul sito della scuola, ho messo 9 a Giulia per tre motivi:
1) lo spirito di iniziativa e la creatività;
2) la capacità di organizzarsi in modo autonomo;
3) le sue competenze linguistiche e comunicative che ci hanno permesso di seguire con interesse la sua esposizione.

SPIRITO DI INIZIATIVA E CREATIVITA'. Compreso il compito da svolgere, Giulia ha preso l'inizitiva di trovare un argomento che le interessasse; ha cercato materiale, l'ha selezionato, l'ha assemblato secondo un progetto suo, in pochi giorni e nonostante gli altri compiti da fare;

CAPACITA' DI ORGANIZZARSI IN MODO AUTONOMO. Giulia ha inserito la sua tesina sul blog, si è dichiarata pronta, ha affrontato la prova, è rimasta dentro i 10 minuti assegnati;

COMPETENZE LINGUISTICHE E COMUNICATIVE; Giulia ha spiegato con un italiano corretto e abbastanza fluente, senza timidezze, senza voce troppo bassa, o troppo veloce, o troppo lenta, o troppo stentata (come non di rado accade...).

Non ho dato 10 a Giulia perché sono mancate le due seguenti cose:
1) Giulia non ha citato la sua bibliografia (le fonti del suo lavoro), citazioni che sono invece obbligatorie in una una ricerca o uno studio;
3) si è espressa bene ma non in modo eccellente (ossia particolarmente appropriato, espressivo ed efficace).
Parliamo in ogni caso del 10 (voto che probabilmente non metterei neppure a me stessa - tanto meno a me stessa)

Appena scritto questo post, comincerò a leggere il racconto di L. che ha dimostrato spirito di iniziativa e capacità di organizzazione anche lui. Si è dato la regola di inserire puntate del suo racconto una volta a settimana (spero che il racconto non abbia niente a che vedere con lo spirito di un cartone che oggi abbiamo commentato, cmq) e lo ha fatto.

Alla vigilia di un giorno importante, dico che la gioventù di questo paese ce la farà sicuramente (ad uscire dalla crisi, ad inventare una nuova società) se saprà utilizzare la creatività, lo spirito di iniziativa e l'organizzazione, le competenze, la fiducia.
C'è da reinventare tutto: l'economia, la politica, i rapporti umani.
Voi ce la farete. A un patto, secondo me: non arrendersi, lottare, studiare, guardarsi intorno, capire,

I Fantastici Viaggi di Gulliver Trailer Italiano Ufficiale

lunedì 20 dicembre 2010

LA MIA TESINA (pulcinella)

PULCINELLA

Pulcinella, buffone, è una maschera tipicamente napoletana. Furbo, semplicione, vivace, spensierato, triste, ottimista, pigro, attaccabrighe, goloso, spiritoso, caustico, cinico, irriverente, farfallone: infedele alla moglie Zeza, di volta in volta innamorato di Colombina, talvolta pure ladro, ma come se col furto esercitasse un diritto.

Definizioni per Pulcinella

In origine Policinella, che leggenda vuole nato dall’uovo;

Da “pulcinello”, che significa “piccolo pulcino” ;

dal latino Pullicenus, in assonanza fra il suono prodotto dalla pivetta, il piccolo strumento metallico spesso usato, posizionato in prossimità della gola, e il verso della chioccia;

il Fainelli lo fa risalire a Pulcinella Dalle Carceri, veronese, che viveva di espedienti e finì in carcere (ma non spiega come il nome sarebbe giunto a Napoli);

secondo Benedetto Croce, Pulcinella nacque solo nel Seicento e il suo nome sarebbe la deformazione di quello di un certo Puccio d'Aniello.

secondo altri deriverebbe dal nome di un attore che lo impersonava, Paolo Cinelli (che i francesi, allora dominatori, chiamavano Paul Cinelli), oriundo di Acerra, località in provincia di Napoli ove ancora c’è un palazzetto settecentesco detto “la casa di Pulcinella”.

Le origini della maschera

Le sue origini sono lontanissime nel tempo, si fanno risalire alle favole atellane, dove l’osco Maccus, lazzarone, invadente, e a volte ladro, e il latino Pappus, fifone e saccente si amalgamano.

Per quanto riguarda il costume, s’ignora quale fosse quello iniziale, e la maschera talvolta è stata bianca, talvolta nera.

A Parigi il comico romano Argieri, alla fine del XV secolo, indossava un costume quasi simile a quello attuale, però con barba e lunghi baffi, in testa un cappello di feltro a larghe tese sopra una berretta bianca;

nelle illustrazioni di Jacques Callot del 1621,“I balli di Sfessania”, alla maschera, bianca, manca il “coppolone” in testa ed ha i baffi, e Pulcinella ha doppia gobba;

il Barbançois, alla corte del cardinale Mazarino, nel 1645, lo rappresentava con giubba e calzoni gialli e rossi rifiniti con un gallone verde, un berretto, un mantello corto, maschera con naso ad uncino e baffi;

nel XVIII secolo il Tiepolo rappresentò i “Pulcinelli acrobati” sia con la maschera bianca che con quella nera;

il disegnatore, ritrattista e caricaturista Pier Leone Ghezzi (1674-1755) con la maschera nera;

nelle descrizioni delle rappresentazioni allo storico teatro San Carlino Pulcinella indossa, invece,gli abiti usuali che conosciamo.

Pulcinella oggi

Pulcinella sopravvive, più delle altre maschere, malinconico superstite di un tempo che più non è, costretto ancora nel suo bianco camicione, con il volto parzialmente celato dalla mezza maschera nera.

In tempi più recenti, il Maestro napoletano Aniello Scotto, ha rivisitato il mito della maschera napoletana, Pullicenella: secondo Scotto, tutte le iconografie ci hanno trasmesso un aspetto esteriore di Pulcinella, ma non vi è stato mai chi abbia cercato di sbirciare cosa vi fosse, sotto il nero di quella maschera, così ha presentato dipinti, carboni ed incisioni fortemente ispirati da un’intensa reinterpretazione. Sembra che, col tratto forte del suo disegno, con la potenza della rappresentazione personalissima, egli voglia dare un volto a Pulcinella. Voglia non solo togliergli la maschera, ma costruirgliene un’altra che lo sottragga, come abbiamo detto, ai luoghi comuni, agli stereotipi iconografici della tradizione antica e recente.


Repertorio dei "lazzi"

Per documentare l’attività dei comici dell’Arte, mancando opere, ci si riferisce a testi non letterari, ma riguardanti le tecniche teatrali, cioè gli schemi di sceneggiatura, i canovacci, l’arte mimica, il repertorio dei lazzi assegnati alle singole maschere. Tra l’altro, anche vari lazzi per Pulcinella, erano espressivi dell’humor faceto delle situazioni indecenti, basati sul doppio senso, combinando gli opposti (ridere e piangere), giocando sul modo di dire preso alla lettera, sulla sostituzione di persona.

Ecco alcuni lazzi Per pulcinella:

Lazzo del piangere e ridere

Il lazzo del piangere e ridere è che uno si fa gioco l'altro, come allor che il vecchio piange per la partenza del figlio e ride per aver campo aperto senza gelosia di goder l'innamorata. L'istesso fa il figlio.

Lazzo della creanza

Il lazzo della creanza è che Pulcinella domanda alla moglie se qualcuno l'ha salutata; lei risponde che con la creanza(pensiero) l'ha restituto, e così segue ad aprirgli la porta, farlo entrare, farlo sedere, e Pulcinella dice che con la creanza è un becco cornuto. Lo stesso si può dire in altra persona

.●Lazzo di bontà di Pulcinella

Il lazzo della bontà di Pulcinella è che lui, sentendo dal Capitano o da altri dire che lo vogliono uccidere, e non essendo conosciuto lui loda se stesso con dire: «Pulcinella è orno faceto, semplice e buono».

Il lazzo della mosca

Il lazzo della mosca è quando Pulcinella, essendo stato lasciato a guardia della casa del padrone e domandatogli se in casa vi è nessuno, lui dice non esserci una mosca. Il padrone vi trova gente, rinfaccia Pulcinella e lui dice: “Non ci hai trovato mosche, ma omini”.


Fonti:

Per prima cosa, preciso che l'idea me l'ha data il mio ragazzo Germano, consigliandomi di fare questo approfondimento su pulcinella e io l'ho trovata una bella idea, che mi ha incuriosito molto, soprattutto per sapere i vari cambiamenti che ha subito dalle fabule atellane ad oggi!

Ho deciso di non affidarmi ad un solo sito, ma a diversi. Innanzitutto ho scritto su google "pulcinella teatro barocco"; non sono andata a vedere su wikipedia, ma per primo ho consultato il sito http://www.letteraturaalfemminile.it, dove c'era questo post proprio su pulcinella. Inoltre all'inizio è stato specificato che le fonti sono state prese dal libro Francesca Santucci, Suggestioni e meraviglie, Kimerik 2009, quindi molto affidabile.

Dopodiché ho consultato il sito http://www.baroque.it, dove non c'era molto su pulcinella, ma qualcosa l'ho presa.

Il terzo sito non lo trovo più. ma da questo ho preso qualcosa per la prefazione.

Alla fine ho visitato wikipedia, nel quale c'erano scritte più o meno le altre cose che avevo già preso, ma qualcosa mi è stato utile.




domenica 19 dicembre 2010

Storia di una ragazza e del suo maggiordomo - Prologo -

Il Romanzo, uno dei generi più usati nella letteratura, a sua volta si suddivide in vari generi; fra i più noti c'è quello romantico, quello comico e quello gotico. Esso venne elaborato, nella sua versione moderna, in Inghilterra nel sec. XVIII, secolo in cui si poteva riconoscere l'emergere della classe borghese. Infatti veniva scritto e letto principalmente da questa classe sociale, e pure i protagonisti di solito provenivano da essa. Il romanzo veniva pubblicato in riviste periodiche, che, oltre alla storia, offrivano varie notizie.
La storia classica prevedeva un protagonista del tutto normale che viveva delle avventure straordinarie, ma con un certo tocco di realismo.
Il genere su cui mi soffermerò è quello gotico, in cui ci si concentra sulla psicologia del personaggio, sulle sue paure e su i suoi pensieri. Le ambientazioni di solito sono dei castelli diroccati,delle segrete oppure altri luoghi cupi che si adattano alla narrazione.
Ma dopotutto il filo conduttore del romanzo gotico è la paura. La paura dell'ignoto, la paura di ciò che non capiamo, la paura di noi stessi
Non mi dilungo più di tanto poichè la cosa più importante in un libro non è la prefazione, ma la storia stessa, il prologo sarà una lettera inviata dal "protagonista" ad un suo amico. Gli altri capitoli verrano scritti in terza persona e verrano messi sul blog ogni domenica


Storia di una ragazza e del suo maggiordomo

"12/06/1704

La cosa che più mi sorprese di quell'invito era senza dubbio quello che rappresentava in sé,ovvero l'invito,come dice il nome, ad andare in un determinato luogo poiché, si spera ,è gradita la nostra persona. Io come modesto redattore del giornale "The Review" del signor Defoe, non avrei motivo alcuno di ricevere una tale lettera, sopratutto se tale lettera provenisse da una delle famiglie nobili del luogo, che mi chiede di passare una settimana nella loro dimora, gli Deadhive ,che a parer mio hanno un nome ed una fama abbastanza discutibili. Però, secondo me,tale fama al momento è sicuramente falsa, poichè la capofamiglia è solamente una ragazzina, e in aggiunta ho sentito dire che ha venduto le fabbriche d'armi e altre diavolerie del genere, sta investendo nell'industria dei giocatoli e dei dolciumi, e se devo essere sincero di questi ultimi sono un suo affezionato cliente. L'unica cosa che mi preoccupa è il suo maggiordomo; si dice che sia talmente spaventoso da sembrare un demone ,io non sono uno che ascolta le voci, ma sono uno che vola abbastanza con la fantasia...
Poichè tu, amico mio, se la memoria non m'inganna, ti sei assentato dalla patria, per uno dei tuoi soliti viaggi in quel periodo in cui avvenero tutte quelle faccende che fecero salire al ruolo di capofamiglia quella povera ragazza, te li spiegherò io.
Ella è una dei pochi superstiti di un incidente ferroviario; poichè esso è avvenuto in un tratto lontano dalla cosiddetta civiltà, non hanno ricevuto soccorso. Quindi i sopravissuti hanno dovuto vagare per circa due settimane fra i boschi, ed ella riuscì a rimanere viva solo grazie ad un signore che aveva preso quel treno per pura coincidenza; quando uscì da quell'inferno, forse perché oramai provava un certo affetto nei confronti della signorina che sfortunatamente aveva perso i genitori, divenne il suo maggiordomo. Altro tipo di discorso è quello riguardo la mia attività letteraria che sta, ad essere sinceri, decadendo; non riesco più a trovare ispirazione per i miei racconti.
Ti saluto mio caro amico, sperando di rivederci il prima possibile."

Finì di scrivere la lettera e subito dopo aver appogiato la penna sulla scrivania si sentì qualcuno che bussava alla porta e che parlando a voce alta:"Signor scrittore è arrivata la carrozza che la porterà alla residenza Deadhive". Con un leggerò sospiro si alzò dalla sedia, prese la valigia, e prima di uscire dalla stanza guardò la sua scrivania di legno, su cui aveva appena scritto, toccata dai raggi del sole che filtravano dalla finestra davanti ad essa,e fece un altro sospiro.

Ogni riferimento a persone o cose (NON) è puramente casuale!

mercoledì 15 dicembre 2010

Vocaloid Party 4

Vi rispondo già da subito che il 3 arriverà fra un po' ha trovato traffico
Oggi propongo l'intera Storia del Male. Poiche la storia è complicata riporto la trama qui di sotto

In un regno lontano c'era una ragazza
Tale ragazza lo governava con poca saggezza
Essa aveva pure un fratello gemello che per vari motivi era diventato il suo servo
Il fratello esaudiva ogni sua richiesta
Un giorno la sorella s'innamora del Principe Blu
però il Principe era innamorato della Principessa del Verde
Essa a sua volta era amata dal fratello della regina
Però la Regina ordinò a suo fratello di uccidere la Regina del Verde
Il fratello obbedì e uccisse la Regina del Verde
La regina del male oltre a questo mosse guerra contro i Verdi
Dopo che la guerra finì a favore della regina malvagia si sollevò una rivolta
Dopo aver saputo la notizia il Principe del Blu si unì alla rivolta con il suo esercito
Il capo della rivolta era una delle tante vittime della regina ingiusta
I ribelli riuscirono ad entrare nel palazzo e pressero la Regina e la uccissero
In realta il fratello della regina si era sostituito ad essa

(Ho provato a tradurre la trama da un sito giapponese con Google Traduttore,quindi non so quanto sia affidabile,e mettendola in un italiano correto,se cosi si può dire)

Iniziamo con Daughter of Evil,la Regina malvagia


E proseguiamo con il Servant of Evil,il fedele servitore della regina


Adesso vediamo la storia della Daughter of Green,il povero sacrificio per poter far decadere la Regina del Giallo


Invece ora è il turno del Prince of Blue la povera persona usata dalla Figlia del Verde


Ora è arrivata la Daughter of Revenge,la povera ragazza che ha macchiato le sue mani di sangue per colpa della Figlia del Male




Questa è invece la Storia della Daughter of White,tale storia non è una di quelle "classiche" della saga,però spiega indirettamente,e bene,la Storia della Principessa del Verde e spiega alcuni punti della storia della Figlia del Male

lunedì 13 dicembre 2010

allora sono il Minollo!!!

La Smorfia di Troisi e co. sempre sul filone biblico, qui c'è il mitico MINOLLO!!!

GTO:Great Teacher Onizuka

Ecco a voi GTO (dovuto andare un po' li e un po la per ripescare tutti i link funzionanti. Appena ne ho voglia li metto tutti tutti per bene)




Lesson1: www.megavideo.com/?v=3YKZPBQO

Lesson2 :www.megavideo.com/?v=ZERYUYH9


Lesson 3: www.megavideo.com/?v=HXF32WRP

Lesson4: www.megavideo.com/?v=1TDE8C3F

Lesson5: www.megavideo.com/?v=NT3045OM



Lesson6: www.megavideo.com/?v=4SKNKV5P



Lesson7: www.megavideo.com/?v=6ESNETAS



Lesson8: www.megavideo.com/?v=ZPOFXOW0



Lesson9: www.megavideo.com/?v=Q1CXMCBW



Lesson10: www.megavideo.com/?v=BN5RSNQQ



Lesson11: www.megavideo.com/?v=7JHL45JX



Lesson12: www.megavideo.com/?v=GZRATDFF



Lesson13: www.megavideo.com/?v=UWRONRUR



Lesson14: www.megavideo.com/?v=LKJCXH42



Lesson15: www.megavideo.com/?v=S52DFZCY



Lesson16: www.megavideo.com/?v=FFK9G70V



Lesson17: www.megavideo.com/?v=XM4COUYN



Lesson18: www.megavideo.com/?v=R05QG2Y0



Lesson19: www.megavideo.com/?v=0WYDLB0R



Lesson20: www.megavideo.com/?v=L823UXCU



Lesson21: www.megavideo.com/?v=OBFLBZLT



Lesson22: www.megavideo.com/?v=KF3EKE9S



Lesson23: www.megavideo.com/?v=7J9V09S3



Lesson24: www.megavideo.com/?v=9CP2XAX5



Lesson25: www.megavideo.com/?v=1DCWYTQ6



Lesson26: www.megavideo.com/?v=91NQ1PKT



Lesson27: www.megavideo.com/?v=3XR6DVB2



Lesson28: www.megavideo.com/?v=9NRL1Z1L



Lesson29: www.megavideo.com/?v=KGRJSRIC



Lesson30: www.megavideo.com/?v=RI6ZC1RC



Lesson31: www.megavideo.com/?v=1T2SYJLL


Lesson43: www.megavideo.com/?v=BXPJOUMW

tesine

Scriviamo qui le tesine che vorremo portare, oppure si possono chiedere consigli e/o suggerimenti se non si sa ancora cosa portare, oppure se si vogliono fare dei cambiamenti.
Io vorrei portare il teatro barocco con un approfondimento riguardo la maschera di pulcinella e le varie 'evoluzioni' che ha subito. che ne dite? mi proponete qualche modifica?



domenica 12 dicembre 2010

Te beata - gridai


Il "gridai" di foscolania memoria mi piace. E' una specie di poetica bandiera, un segno, un simbolo di quando ci si entusiasma, della forza vitale verso le cose. E la forza vitale verso le cose (e le persone) rappresenta una fortuna da coltivare, oppure una pratica da imparare...

Ieri per esempio mi sono entusiasmata alle vostre proposte di "tesine" (tutte belle), a quella modalità di avvicinarsi a campanella suonata e dire "Io vorrei fare questo, lei prof. che dice?". Per ora:

Marika: Rinascimento e videogioco

Francesco: Il romanzo gotico

Annalisa: Barocco & postmoderno: l'uso della spettacolarità (o qualcosa del genere)

L.: un racconto scritto da lui

Giulia: ce lo scriverà presto sul blog. E gli altri? vedremo entro gennaio...

Mi sono entusiasmata poi all'idea che la prof. Di Liello mi ha proposto di realizzare con voi, per un progetto che vi illustrerà presto (a proposito, l'ho invitata a scrivere nel blog).

In realtà la sua idea si incastra con il progetto sulle ITC, in partenza a gennaio, in un modo che poi si chiarirà.

Qui intendevo oggi esplicitare le mi proposte. Da voi non ne sono venute altre, ma c'è ancora un po' di tempo.

Il "pacchetto" è il seguente:

1) la classe verrà divisa in gruppi da 3, che si autoformeranno - io non impongo niente perchè poi i gruppi saranno responsabili dei loro risultati, positivi o negativi che siano;

2) i gruppi avranno 18 ore (di scuola in aula multimediale, con collegamento in Rete- a casa quante ne vorranno) per concludere i loro lavori, tutti multimediali: o presentazioni con slides, o video, o siti web, cose che comunque - a tappe, nel loro work in progress - saranno pubblicate nel blog; scadute le 18 ore, se un gruppo non avrà concluso, vorrà dire che avrà fallito il suo obiettivo;

3) i gruppi avranno ovviamente il mio supporto in itinere;

4) ogni gruppo dovrà scegliere un argomento fra quelli che io vado ora a proporre, o altri, che abbiano però il seguente filo conduttore: riferimento a temi o argomenti affrontati e /o sfiorati fino ad ora in classe, meglio se riferiti alle seguenti aree tematiche: "la scuola e i suoi cambiamenti", "le differenze fra i sistemi educativi europeei" "l'uso delle ITC nelle scuole" , "approfondimenti tematici sugli argomenti del programma". Tutto questo dovrà avere un taglio che si riferisca alla realtà italiana, o forse proprio alla storia d'Italia, il perchè lo capirete a breve.

E quindi ecco le mie proposte più precise (ben vengano le vostre)

a. Da Coppino a Gelimini: le riforme scolastiche nella storia d'Italia (fonti: internet e testi)

b. L'uso delle ITC nelle scuole (quali progetti? si tratterà di cercarli nei siti istituzionali del ministero e nei siti web delle scuole - a campione in tutta Italia)

c. Le scuole in Rete: analisi e valutazione dei siti web delle scuole italiane (a campione, in tutta italia)

d. I blog di classe e i blog di studenti: natura e funzione

e. La strategia di Lisbona: in cosa consiste, come si evolve.

f. valutazione e/o correzione delle voci wikipedia su tematiche che abbiamo affrontato (es. Cicerone, Lucrezio,Foscolo)

g. "ahi serva Italia" nel web

h. "il sacrifcio della Patria è consumato" nel web
i. i sistemi scolastici nei paesi dell'U.E.

Nel cominciare, poi, ci verranno altre idee. Su un singolo argomento potranno lavorare separatamente anche 2 o 3 gruppi.
C'è una cosa che chiedo a Filippo, o altri: prima di cominciare dobbiamo trovare filtri per i siti e antivirus free da installare sui PC della scuola!

venerdì 10 dicembre 2010

Vocaloid Party 2

Stavolta presento altri due video dei Vocaloid in attesa di GTO

Trick and Treat (video ispiratosi a Kuroshitsuji)


Daughter of Red (tale video fa parte di una saga chiamata Story of Evil)


Last Night,Good Night (scusate ma non ho resistito XD)



Vorrei ricordare che ogni video è fatto dai Fan e non sono i video fatti dagli autori,loro fanno solo le canzoni

martedì 7 dicembre 2010

Chi viene con me, a camminare sul filo?


Mentre siete a scuola, io sono qui e anche lì, potenza della lirica (va bè, non c'entra ma è il verso di una canzone).
Ieri ho partecipato ad un seminario, promosso da un'organizzazione di insegnanti, dal titolo "La scuola cambia?". Nel suo intervento Benedetto Vertecchi (non vi dico chi è, semmai lo cercate da soli) ha ribadito, articolandolo con esempi, quello che aveva già scritto sulla rivista "Insegnare" (o almeno io l'ho letto lì) e che se non sbaglio vi avevo già citato in classe. Dopo essersi rifiutato di definire "riforma" le ultime iniziative di legge a firma Gelmini, Vertecchi ha definito la scuola italiana un sistema "regressivo" (cioè che torna indietro), contrapponendolo ai sistemi "virtuosi". Nei sistemi virtuosi, la scuola ha i tempi lunghi dei laboratori, di attività pomeridiane che vedono protagonisti attivi gli alunni, comprese attività ludiche. Nei sistemi virtuosi (e ha citato di nuovo la Finlandia...) la scuola dura molte ore ed è "sede di interazioni" (cioé di legami e scambi, di intrecci e scoperte condivise) perchè è attarverso le "interazioni" che i ragazzi assimilano conoscenze e sviluppano competenze, in più stanno bene a scuola e si fidano degli insegnanti - aggiungo io.
La scuola italiana non è così, e lo è ancora meno a prtire dagli ultimi provvedimenti di legge. A parte che ci sono pochissimi soldi per aprire le scuole il pomeriggio (pagare bidelli e docenti), consideriamo la norma delle ore da 60 minuti. Ha come sfondo "culturale" il giudizio negativo nei confronti dei docenti: siccome siamo dei "fancazzisti" (l'elegante neologismo non è mio), era per molti intollerabile l'idea che ci fosse uno "sconto" sulle ore, come se il nostro lavoro fosse monetizzabile nel numero esatto di secondi che passiamo in classe, come se non fosse lavoro il fatto che poi, suonata la campanella, ci si attarda a scuola per sbrigare sempre qualche faccenda scolastica, per mostrare un compito ad un alunno, per parlare con i colleghi di qualche problema, per fare fotocopie, per scrivere al pc i testi delle verifiche, per compilare i registri, per mettere a posto compiti, ecc. Inoltre, proprio il recupero di quei 5 minuti, permetteva ad alcuni docenti di "inventarsi" qualcosa, per esempio io negli anni passati ho utilizzato il recupero orario per ore aggiuntive di italiano rivolte a una ragazza straniera, di latino per il recupero e altro. In linea teorica sarebbe possibile anche adesso ridurre le ore a 55 o 50 minuti, ma poi tutti fino all'ultimo secondo, dovrebbero essere recuperati con ore pomeirdiane. E con questo clima di svalutazione continua del nostro lavoro, quale docente è disposto a tornare (o a restare) a scuola di pomeriggio senza ricevere un euro di più? I collegi votano quindi per le ore da 60 minuti...
Ma le ore di 60 minuti, coniugate all'orario dei docenti di 18 ore piene (senza disposizioni), alle restrizioni in termini di condotta o voti, tutto questo ha una valore anche simbolico: state fermi buoni e zitti nelle classi; non fate altro, non vi inventate altro, trasmettete conoscenze. Travasatele, come nel buon tempio antico.
La questione aprirebbe dibattiti infiniti, a partire dal fatto che poi, una scuola così, magari riuscisse a "travasare conoscenze"! Già sarebbe un risultato.
In reatà una scuola così (così distante dai "nuovi adolescenti" e dai "nativi digitali", così vecchia e chiusa nella sua struttura, così troppo simile al buon tempo antico) nella maggioranza dei casi trasmette conoscenze sono formalmente, vorrei dire "burocraticamente", sui registri compilati e i programmi consegnati a fine anno. Molto spesso, in una scuola così, gli alunni studiano (quando va bene) per la prestazione; sono concentrati sul voto da prendere, e basta. Svolto il compito, resettano. E allora che senso ha?

E qui si inserisce una bella domanda: sì, ma sic stantibus rebus come possiamo reagire? quali soluzioni proporre?
La prima potrebbe essere, ovviamente, la scrollata di spalle, il buon vecchio modo di dire: "tanto le cose non cambieranno mai". E poi a seguire: "Tanto io che posso farci". "Ma poi a me chi me lo fa fare." ecc.
Io direi che ce lo fa fare la dignità, il senso di responsabilità, e infine, e soprattutto, la bellezza di capire e sperimentare, capire e cercare di orientare.
Così questa soluzione non mi piace, ma neppure la seconda, quella di rifugiarsi in uno sterile ribellismo, tanto più se non è argomentato ma solo "urlato", in modo scomposto e spesso anche volgare.
In una scuola "virtuosa" e non regressiva, in una scuola delle "interazioni", nei momenti di pausa o ludici, S. giocherebbe a biliardino con i prof. Condividerebbe l'ascolto di qualche canzone che lei ama, avrebbe il compito di organizzare una festa, che so, e forse, nel frattempo, assimilerebbe conoscenze. Ma la nostra scuola non permette questi spazi, è un dato di fatto. In questa scuola, ribellarsi alla noia o al disappunto con l'aggressività non risolve niente e non porta da nessuna parte, se non verso la bocciatura. Rinnovo la domanda a S. ( e ad altri in classe): questo che senso ha?
Quindi io vedo una terza soluzione, difficile, faticosa ma in linea con l'affermazione geniale di Gianni Rodari, per cui "le cose belle sono difficili".
E cioè camminare sul filo. Alzarsi su, puntare in alto e come un equlibrista tentare di fare due cose insieme: prendere atto dell'esistente, e cioè e vivere la scuola hic et nunc, così com'è, ma poi sottotraccia, svicolando, entrando dalla finestra se non ci vogliono fare entrare dalla porta, provare a fare altro.
Non mi vogliono fare interagire con voi se non nelle ore di "lezioni" da 60 minuti? e io mi invento il blog.
Quando uso il mio tempo per scrivervi, nessuno mi paga? E a me non importa, perché mi piace.
Vogliono che io faccia lezione basta? io faccio lezione, ma parlando di Augusto, parlo anche dell'oggi, attualizzo, tento di scrollarvi, di stimolarvi.

Ma a questo punto, il punto è un altro. Quello che faccio io, lo so, non serve elencarlo.
Ma quello che fate voi?
Che misura di passività o al contrario di consapevolezza ci mettete?
Se alcuni alunni insofferenti sapessero argomentare, se leggessero, se avessero l'abitudie a scrivere, se sapessero usare le parole, allora forse metterebbero davvero in difficoltà la scuola, e in crisi i professori, ma quasi sempre gli stessi alunni non sanno argomentare, se non con i soliti discorsi e i soliti luoghi comuni, oltre che con aggessività verbale, cosicché in realtà la loro protesta è sterile e si ritorcerà contro di loro.
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In questo blog partecipate poco (o meglio, in pochi).
Se non è uno strumento interessante, ditelo. Usate le parole, perchè il silenzio è ambiguo per definizione, è imbelle per natura.

In ogni caso, questo non è nemmeno un post. Questo è un compito. Nel mio camminare sul filo infatti, ora vi "assegno" qualcosa da "fare": chi in rete, chi su quaderno con inchiosto e penna d'oca (altro che nativi digitali) chi con 10 minuti di mimo in classe, un fumetto, una canzone, un poema in endecasillabi sciolti (che ora dovreste sapere in cosa consistono - travasare conscenze è utile comunque), come vi pare, ma questa roba che ho scritto va commentata dagli alunni di IV G, tutti.

A proposito: si vede che Marika non è fra quelli che studiano per le prestazioni... Di "aggiustare il voto" a lei non serve.
Immagino che lo faccia per gusto e per originalità sua, ma mi ha proposto una tesina sul Rinascimento con videogioco. E io sono straordinariamente cusiosa di vedere che combina Marika con il Rinascimento ed un videogioco...

domenica 5 dicembre 2010

Il presepe di casa Cupiello

Tanta musica (per fortuna), tanto cinema e giusto un pizzico di teatro, visto che siamo sotto Natale mi è venuto in mente Eduardo...

sabato 4 dicembre 2010

più libri più liberi (per ribadire il concetto)

più libri più liberi


..ho dimenticato di dirvi che da oggi fino all'8 dicembre si tiene a Roma (palazzo dei congressi dell'EUR, a portata di metropolitana) la fiera della piccola e media editoria.
A parte gli incontri con gli autori, si tratta di oltre 400 stands di case editrici piccole e medie, una baraonda bellissima di libri, dei generi più diversi, più strani, più inediti. Per entrare si paga un biglietto di pochi euro, almeno gli adulti.
Avevo avuto una mezza idea (un tre quarti di idea) di proporvi di andare insieme, ma per quest'anno non posso andarci neppure da sola.
C'è naturalmente un sito: wwwpiulibripiuliberi.

(ovviamente, dovreste pure indicare i nomi dei due sbarbatelli della foto - senza cliccarci sopra..)

1983 - gita a Londra


Nel 1983 qualcosa già era successo, qualcosa già si respirava. A scuola, le assemblee erano sempre meno partecipate, lontane ormai dalla passione dialettica di qualche anno prima - anche qui a Santa Marinella (non c'era un'aula magna e le assemblee si tenevano nel corridoio della sede in muratura. Sedevamo con la schiena alle pareti, formando una specie di ellisse; chi chiedeva la parola, si metteva al centro). I "pariolini" (quelli che si vestivano con la lacoste o i tacchi alti, quelli che venivano a scuola con il "vespone") avevavo una disinvoltura nuova, perché la ricchezza ricominciava ad essere esibita e ad essere un valore, mentre "l'impegno" e la "politica" arretravano sfinite. Poi si dirà "riflusso", come quello di un'onda che torna indietro. Non più pubblico, ma privato. Non più comunità, ma liberismo.
Erano quelli gli anni dell'edonismo reganiano (epoca definita così dal presidente americano Reagan, paladino di un liberismo spinto) e della signora Thatcher, la lady di ferro, ferro contro lavoratori e stato sociale. Era un'ubriacatura. Era la convinzione che il mercato avesse vinto su tutte le altre spinte contrarie, e che il capitalismo fosse cosa buona e giusta. La caduta del muro di Berlino, nell'ottobre del 1989, sembrava il suggello finale di un'epoca nuova, mentre il cosiddetto piccolo schermo cominciava a restare acceso per molte ore al giorno, non più a partire dalle 16.00 del pomeriggio, ma a partire dalla mattina. Raffaella Carrà contava fagioli facendo giocare i telespettatori da casa, che cercavano "un aiutino".
Era un'ubriacatura, ed è durata poco più che vent'anni.
Poi il cosiddetto liberismo ha mostrato il suo volto vero, quello della speculazione finanziaria, della delocalizzazione e del precariato. Oltre a questo, la minaccia agli ecosistemi del pianeta, compeso quello dell'uomo, la fine prossima delle risorse.
Insomma il sistema è in crisi, per ciò che riguarda la scala dei valori, il modello di sviluppo, la qualità della vita.
E ora?
Ora è una festa, perché c'è tutto da scoprire.
Da reinventare.
In che modo? Con quali strumenti? verso quali direzioni? Chi saranno i protagonsiti?

mercoledì 1 dicembre 2010

canzoni della nostra età! 1993

Corona - The Rhythm of the Night


Dinosaur Jr - Out there


Suede - So Young


TOOL-Sober


regret - new order


Villa rosie - blur


e poi ancora:
  1. Mistero - Enrico Ruggeri
  2. Dietro la porta - Cristiano De André
  3. Gli amori diversi - Rossana Casale e Grazia Di Michele
  4. Dedicato a te - Matia Bazar
  5. Ave Maria - Renato Zero
  6. Figli di chi - Mietta e i Ragazzi di Via Meda
  7. Stato di calma apparente - Paola Turci
  8. Non so più a chi credere - Biagio Antonacci
  9. Notte bella, magnifica - Amedeo Minghi
  10. Un anno di noi - Francesca Alotta
  11. Sogno - Andrea Mingardi
  12. L'Italia è bbella - Roberto Murolo
  13. Qui gatta ci cova - Tullio De Piscopo
  14. Stiamo come stiamo - Loredana Bertè e Mia Martini
  15. Una canzone d'amore - Nino Buonocore

Ecc. ecc.! mettetene altre e dite che ne pensate!

Vocaloid Party!

Poiche i prossimi video saranno totalmente demenziali,tranne l'ultimo che è serio,non credo serva farne una descrizione,giusto una precisazione tutti i seguenti video hanno come protagonisti i Vocaloid