martedì 22 febbraio 2011

Articolo di giornale

Flop della conferenza sul risorgimento alla Sapienza!

La Sapienza,luogo dove nascono e si sviluppano cultura e conoscenza,questa volta si è rivelato il luogo di un clamoroso flop. Il 9 febbraio scorso,la classe 4°G del liceo scientifico Galileo Galilei si è recata alla sede Sapienza per assistere alla conferenza "L'Italia verso l'unità" in occasione del 150° anniversario dell'unificazione del regno. Giornata,nel complesso,molto interessante. Resa più interessante dalla visita del presidente dela Repubblica Giorgio Napolitano,che ha tenuto il discorso di apertura. I ragazzi non hanno potuto assistervi e hanno perso parte della conferenza con eventuali conseguenze: secondo un sondaggio,solamente il 10% circa dei ragazzi è riuscito a svolgere la relazione assegnatagli. Una volta giunti a destinazione, è seguito un breve giro per le varie facoltà,in particolare di quella di filosofia. In proposito ci raccontano un episodio curioso:-Siamo entrate nell'aula magna per dare un'occhiata- dicono delle studentesse della classe -e ci hanno chiesto se la lezione stava per cominciare!- continuano- ci hanno scambiate per studentesse universitarie!- concludono le ragazze con aria perplessa. Verso la tarda mattinata, i ragazzi sono riusciti ad entrare nell'aula magna ed assistere alla conferenza già iniziata. Il dibattito è risultato abbastanza difficile,sia per la complessità dell'argomento e del metodo espositivo,sia perchè era già cominciato e già molto avanti. E' però nella seconda parte del dibattito che si è verifica una grossa gaffe.
Durante la parte sui grandi autori settecenteschi,i professori presenti sono intervenuti a turno per esporre i vari argomenti: l'assistente del prmo professore,nonostante molto inesperta,riesce a coinvolgere i ragazzi suonando il brano di cui sta parlando; ma ecco che subito dopo di lei interviene un'altra professoressa che espone una relazione su Ugo Foscolo:tutti si aspettano un discorso aperto,in cui chiunque può intervenire, e invece succede l'incredibile: la professoressa comincia a leggere parola per parola la sua relazione! questa scelta non ha provocato solo la noia dei presenti, ma bensì anche lo stupore e l'indignazione da parte deri professori presenti:-è una cosa pazzesca- ha affermato la prof.ssa Di Liello dopo essere uscita con la sua classe dalla sala.
E' d'accordo anche la prof.ssa Rocchi che aggiunge- Non è possibile che a questi livelli si faccia una cosa simile-. Concordiamo senz'altro tutti con le due professoresse e consigliamo alla diretta interessata di pensarci due volte prima di compiere un errore simile un'altra volta,altrimenti le critiche non si fermeranno di certo a queste...

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Innanzi tutto mi scuso per la lunghezza... molto ridotta di questo tema, ma forse come prima volta potrebbe andare anche bene! Non sapendo come argomentare le varie cose e come collegare tutto,ho deciso di scrivere una specie di articolo ironico e di critica.Spero veramente di essere riuscita nel mio intento e di non aver invece creato una composizione "infantile".
Una domanda:la destinazione va indicata anche nell'articolo di giornale vero?
(Mi scuso infine anche per eventuali errori ortgrafici dovuti all'orario e varie altre circostanze!)

lunedì 21 febbraio 2011

L'Italia verso l'Unità. Letterati eroi patrioti - prima giornata

Per la gioia della professoressa che non era presente quel giorno, ho trovato il video dell'intera conferenza del 9 febbraio alla sapienza! A un certo punto ci vediamo pure noi che passiamo davanti la telecamera, però non ricordo quando.

http://www.radioradicale.it/scheda/320954



Articolo di giornale ecco l'articolo di giornale che ho preparato, però non mi è venuto molto lungo. Spero che vada comunque bene, non ho scritto tanto sul particolare, anche perché per la prima parte di conferenza siamo arrivati a metà e abbiamo ascoltato un dibattito già iniziato, invece per la seconda parte siamo andati via prima e non abbiamo potuto apprendere tutto.

Letterati, eroi patrioti

L’Unità d’Italia è un processo nato già a fine Settecento?


Roma, Università La Sapienza. 9 Febbraio 2011. Ore 9.30, la prima giornata del convegno “L’Italia verso l’Unità” si apre con la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e fino alle 11.30 l'accesso non è consentito ad esterni dell'Università.

Tutto inizia con l'Inno Nazionale interpretato dalla Junior Orchestra di Santa Cecilia. A questo punto inizia un dibattito sugli autori del Settecento che hanno lasciato uno stampo importante per la nostra nazione, per poter condividere le varie riflessioni soprattutto con gli studenti. Hanno modo di intervenire i docenti di letteratura italiana, sia facenti parte, che esterni a La Sapienza, dando il loro parere, portando relazioni ed elogiando, chi più, chi meno, i grandi della letteratura italiana.

Fino le 13.00 ha luogo un dibattito generale, ma nella seconda parte, iniziata alle 14.30, e aperta con alcune sinfonie del grande compositore Giuseppe Verdi, si va più sullo specifico, si apre la sessione "I protagonisti del Risorgimento", discutendo in merito a Foscolo e Manzoni. Essi, con il loro esempio e i loro scritti, hanno ampliato l'idea di patria e sono serviti per capire il Risorgimento dell'Italia. Hanno compiuto dei sacrifici politici con passione e amore, anche se l'idea dell'Italia è stata tutt'altro che mitica dopo la Rivoluzione francese.

La giornata si conclude alle ore 17.41 e tutti hanno dato il proprio parere leggendo la propria relazione, ma una cosa è certa, questi autori hanno dato tanto per il nostro Paese, sia in ambito culturale che politico e hanno dato il loro contributo all'Unità d'Italia, facendo sì che crescesse una nazione sempre migliore.


martedì 15 febbraio 2011

De Andrè o Battiato



Non sono riuscito a scegliere gli ho messi entrambi. Che dire un grande poeta e un grande arrangiatore.

domenica 13 febbraio 2011

Gli insegnanti devono viaggiare


Rispondo subito ai quesiti posti da Giulia e Marika, e forse da altri: se non avete ancora scritto la relazione sulla conferenza, mettete in stand by il compito: ho una proposta che vi farò domani

I due giorni in cui sono mancata, sono serviti per un viaggio affrontato per motivi di famiglia, ma fondamentale per una boccata d'aria, e un'iniezione di energia.
Viaggiare con occhi curiosi, arricchisce sempre moltissimo. Sono tornata a Londra dopo un mucchio di tempo, diciamo la gita scolastica di V liceo. Stavolta ho sperimentato emozioni molto diverse, e sono stata davvero più felice di allora. Di mezzo, tutti questi anni di esperienza e di cose conosciute, perchè la conoscenza, se cresce, non cresce in modo geometrico, ma esponenziale.Si nutre di se stessa.
(Non immaginate quanto è bella la National Gallery, per non parlare del fatto che è gratuita e sta al centro di Londra. Una può entrare e uscire quando vuole, e fermarsi a guardare i quadri che cerca. Ma del resto, questo è solo una minuscola cosa di tutto quello che si può dire di Londra).

Sto descrivendo ciò (l'origine dei blog è un'esigenza di diario...)soprattutto per ricollegarmi a quanto avete scritto negli ultimi post, che comunque disegnano un fermento, sebbene siano stati scritti da una minoranza di voi.

Tra l'altro a Londra ho portato con me la rivista "insegnare", sempre piena di spunti interessanti di riflessione.
E così è stato tutto un intrecciare: il viaggiare, la cultura, la scuola, le vostre giovani menti in crescita.
Adelante.

giovedì 10 febbraio 2011

Piccola relazione

Il gruppo è riuscito -contro ogni aspettativa- a trovare moltissime informazioni e, soprattutto, moltissimi dati interessanti ed attendibili (la fonte principale è l'agenzia europea Eurostat) grazie ai quali sarà possibile realizzare un lavoro completo e più dettagliato di quanto sperassimo inizialmente. Meno sorprendente è stata, invece, la lettura dei dati che ha confermate in pieno le nostre aspettative e,forse, un po' le ha anche deluse...


comunque, tra un grafico e una manifestazione di disappunto, avevo iniziato ad organizzare su foglio uno schema più dettagliato del progetto, come richiesto dalla professoressa e mi sono presa la libertà di concluderne alcuni punti a casa (anche se poi ne discuteremo meglio e con più tempo insieme!) e lo pubblico qui di seguito:




RAPPORTI ITALIA-UE:


SCUOLA E LAVORO -----> Strategia di Lisbona >raccolta dati




>obiettivi raggiunti in Italia


>obiettivi raggiunti in Europa


-la scuola italiana fornisce una preparazione adeguata e competitiva a livello europeo?


-ripercussioni sul mondo del lavoro >laureati (Italie e media UE)


>disoccupati



ENERGIE RINNOVABILI----->diffusione in Italia e in Europa >uffici ecocompatibili


>applicazioni in ambito scolastico

-cause per cui in Italia, nonostante l'abbondanza di risorse, l'uso di energie alternative sia poco conveniente e, quindi, poco diffuso



PRODUTTIVITA'-----> influenza da parte della UE sulla produzione in Italia


-ripercussioni sul mondo del lavoro


-crisi delle botteghe artigiane in Italia


-fatti di attualità ----> rivolta dei pastori in Sardegna



Questo è quello a cui avevo pensato; per Jessika e Filippo: fatemi sapere se avete altre idee o se volete togliere qualcosa che non vi interessa!!!



martedì 8 febbraio 2011

Orgoglio liceale


Si può vivere senza conoscere Ovidio. Senza conoscere la storia di Eco, e perché si dice "Narcisista". Si può avere paura dei ragni, senza pensare ad Aracne, e guardare un girasole senza pensare alla ninfa innamorata e gelosa, che si lascia morire per amore. Si può condire l'arrosto con l'alloro senza pensare al mito, ad Apollo che insegue Dafne, nel disperato tentativo di farsi amare ("tu non sai chi sono io").
Si può, ma se invece si conosce tutto questo, le cose non hanno forse più sapore, persino l'arrosto?

Wendy... tesoro... luce della mia vita...

Beh forse il mio film preferito, forse il mio attore preferito, forse il mio registra preferito... anzi senza forse...

Saggio breve

Ho lavorato sul saggio di Elisa qui di seguito, indicando in corsivo qualche passo da migliorare, sostanzialmente a livello di lessico.
Per il resto il saggio appare ben fatto, nel senso che individua una tesi e la sviluppa correttamente e con un linguaggio chiaro. Se ha un limite è però quello della conclusione, un po' frettolosa (la trattazione in ogni caso non è molto estesa).
La scrittura, in effetti, purtroppo non ammette stanchezze. E' esigente.

Brava Elisa a postare, e nel complesso brava anche a scrivere (in un modo che comunque si può migliorare)
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Titolo: Crisi dell'intellettuale
Distinatario: Giornale scolastico

Tra il Settecento e l'Ottocento si ha una profonda crisi nella figura dell'intellettuale. In questo momento storico si può vedere un mutamento radicale nella di numerosi stati europei, scompaiono quasi totalmente le antiche corti in cui il signore si circondava di artisti di ogni tipo. Questo mutamento porta la scomparsa degli intellettuali di corte, la quale potrebbe essere scaturita anche da un nuovo concetto sviluppatosi in quel periodo, il concetto di patria. Foscolo è il primo a parlarcene. Egli infatti nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis dice “vuoi tu ch'io accatti protezioni ed impieghi in uno stato ov'io sono reputato straniero e donde il capriccio di ogni spia può farmi sfrattare?”
Emerge quindi un nuovo tipo d'intellettuale, quello militante. Questo può essere definito un uomo impegnato, ovvero colui che entra nella vita pubblica del proprio paese e scrive opere che riguardano fatti storici, come il Cinque maggio manzoniano, o fatti politici. Quest'uomo è quindi quello che tenta di vivere con il proprio operato, come ci dice Luperini “anche in Italia si pongono le condizioni per l'affermazione dello scrittore di professione che vive del proprio lavoro o usufruisce dell'impiego nell'industria del libro.[...] I processo di formazione del moderno mercato editoriale e quindi dello scrittore professionista, in Italia, nei primi decenni dell'Ottocento, è appena agli inizi e incontra ostacoli nell'arretratezza del paese”.
Foscolo afferma anche che in quell'arco di tempo l'intellettuale preferisce abbandonare il paese piuttosto che rinnegare i propri ideali, infatti nell'Ortis esprime tutto il suo risentimento nei confronti della politica ingiusta, quella napoleonica in Italia.
Altro grande autore che parla della situazione dell'intellettuale è Goethe ne I dolori del giovane Werther, egli dice che “tutti gli uomini straordinari i quali hanno compiuto qualcosa di grande […] sono sempre stati diffamati come ubriachi e pazzi”.
È vero sì che in questo periodo l'intellettuale ha subito una profonda crisi, ma è anche vero che allargando i propri orizzonti ha trovato molta più fama e molta più approvazione, soprattutto nel pubblico borghese.

lunedì 7 febbraio 2011

saggio breve

Ho indicato i passi critici o gli errori, con il corsivo o il neretto, qui di seguito. Spesso si tratta di un errato uso del lessico e della sintassi, o di frasi riprese dai documenti ma citate senza che se ne capisca molto il senso. Più in generale sembra che Jessica abbia usato i documenti un po' a caso, senza individuare una tesi da sviluppare. In effetti è la cosa più difficile in un saggio breve. Se non capite bene i documenti, è importante evitare l'errore di imbarcarsi in quel saggio breve. Del resto questo compito era obbligatorio...
Ringrazio Jessica per averlo postato, poiché ci dà la possibilità di riflettere.
A PROPOSITO: DI FREQUENTE SCRIVETE IL VERBO "DA" SENZA ACCENTO, NONCHE' I NOMI DEI SECOLI CON LA MINUSCOLA. SONO BRUTTI ERRORI ORTOGRAFICI!
PROF. R.
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SAGGIO BREVE : La figura dell’ intellettuale tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento
04/02/2011 Santa Marinella
Giornalino della scuola

La figura dell’intellettuale tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento viene considerata per molti scrittori una figura molto particolare, nel senso che ciò che gli scrittori componevano rispecchiava i lori stati d’animo e la loro personalità. Come infatti spiega il giornalista Cesarani ,che ormai l’opinione acquisita tra gli studiosi di Ugo Foscolo è che nel romanzo si manifesta la crisi di quel progetto di rifondazione culturale e politica,e che l’ Ortis ha un carattere di testimonianza non a causa degli espliciti rimandi alle circostanze esterne ,quanto perché le riproduce simbolicamente nel racconto.
Analizzando le ultime lettere di Jacopo Ortis si può individuare un passaggio fondamentale per Foscolo e ciò che pensa dell’intellettuale, affermando:” In tutti i paesi io ho veduto gli uomini sempre di tre sorta: i pochi che comandano; l'universalità che serve; e i molti che brigano” ed egli non appartiene a nessuna di queste tre classi”.
Ma anche Goethe noto scrittore ci fa a conoscenza che gli intellettuali non vogliono avere a che fare con la passione ebbrezza e la pazzia,ma e’ il primo a confermare di averle provate entrambe scrivendo:” poiché nel mio piccolo sono riuscito a comprendere che tutti gli uomini straordinari i quali hanno compiuto qualcosa di grande, qualcosa che varcava i limiti delle nostre possibilità, sono sempre stati diffamati come ubriachi e pazzi”.
Mentre il brano preso "Dal testo alla storia dalla storia al testo" ci da una visione di quel periodo di ciò che era il modello dell’intellettuale e lo definisce un eroe romantico, spiegando il forte conflitto che ha con l-artista e il contesto sociale in conseguenza delle trasformazioni in atto. E la declassazione del ruolo dell’intellettuale con la fine della società aristocratica e di corte, il trionfo dei valori borghesi quali l’utile,il profitto, il calcolo razionale e la produttività.
La maggior parte di queste testimonianze ci possono far notare che l’intellettuali di quell’epoca erano abbastanza in crisi con loro stessi,come se si allontanassero dalla società per non abbandonare le proprie idee.

saggio breve

L’intellettuale: una parabola di solitudine

Destinatario: Giornale Scolastico

Che a cavallo del secolo dei Lumi e dei primi bagliori romantici, l’intellettuale abbia cominciato ad assumere un ruolo di esule, alla stregua dell’eroe romantico è tristemente risaputo. Le trasformazioni sociali che coincidono con il trionfo dei valori borghesi quali l’utile, il profitto, il calcolo sanciscono la conseguente emarginazione del ruolo dell’intellettuale.

Riuscirà mai l’intellettuale a reintegrarsi riguadagnandosi la dignità indiscussa e l’autorevolezza che prima gli sono appartenuti? Ad oggi sembrerebbe proprio di no.

Come R.Cesarini sottolinea ne “Il materiale e l’immaginario”, la figura di Foscolo ed in particolare quella di Jacopo Ortis, alter-ego del suo autore, protagonista del celeberrimo romanzo epistolare siano la palese testimonianza della crisi: “di un vero e proprio progetto di rifondazione culturale e politico […] dove il suicidio del protagonista corrisponde nell’ordine simbolico ad una realtà storica e biografica”.

Nell’Ortis Foscolo relega l’intellettuale ai margini delle tre grandi tipologie che costituiscono l’umanità: “i pochi che comandano; l’universalità che serve; e i molti che brigano” alla stregua di un “cane senza padrone. Ma la sua è una posizione indomita e conscia di una realtà ineluttabile di fronte alla quale unica e certa consolazione rimarrà la coscienza e la consapevolezza di una morte nella propria patria.

La tragicità del suicidio di Ortis che rappresenta l’epilogo del contrastato dissidio tra il protagonista e il mondo a partire dalla società di cui dovrebbe fare parte fino all’amore negato è la stessa imbracciata dal protagonista de “I dolori del giovane Wherther” di W.Goethe che con altrettanta veemenza urla come “tutti gli uomini straordinari i quali hanno compiuto qualcosa di grande, qualcosa che varcava i limiti delle nostre possibilità, sono sempre stati diffamati come ubriachi e pazzi”.

Werther e Ortis non sono altro che due tragici annunciatori di quella che ineluttabilmente sarà nei secoli a venire la sempre più marginale condizione che connoterà l’intellettuale moderno. La figura del poeta “vate” che si investiva del ruolo d’interprete e guida dei sentimenti delle masse sarà offuscata dai valori borghesi che sanciscono un predominio puramente commerciale dell’arte a discapito del carattere sacrale della bellezza.

Noi, altro non siamo che i protagonisti di una società che continua ad assistere con toni a volte imbarazzanti alla mercificazione dell’Arte e della cultura come se nulla più si potesse per ritrovare quella spiritualità e nobiltà d’animo della bellezza che fanno grande una civiltà.

"Chi parla male, pensa male" (figuriamoci chi scrive male?)


La citazione è di Nanni Moretti. La parentesi è la mia. In realtà io credo che scrivere bene sia difficile, esattamente come cucire un bel vestito: un misto di talento e artigianato puro.
Ma come una volta le ragazze andavano "ad imparare a cucire", imparare a scrivere si può, ma per rispondere a Jessica:
1) bisogna essere sereni rispetto ai propri limiti, o talenti
2) bisogna continuare a sforzarsi, esercitarsi E IMPARARE LE REGOLE grammaticali, IMPARARE LE PAROLE DELLA LINGUA SCRITTA, CIOE' LEGGERE
3) UNA VOLTA IMPARATE LE REGOLE E LE PAROLE, bisogna controllare l'errore
4) LAVORARE SUI CONTENUTI - Ricordate la proporzione: per dire bene 10, devo sapere 100. Cioé: è fondamentale informarsi, leggere, studiare.
5) SCEGLIERE LA SEMPLICITA'. Avere in testa molte idee, e dirle senza pretese di strafare.

Metto di seguito il file che avevo preparato per la correzione collettiva dei temi.
Sono riportati alcuni errori esemplificativi
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CORREZIONI TEMI GENNAIO 2001 – IV (Scrivere bene è difficile)
PREMESSA
“ E’ noto infatti come la correzione delle prove scolastiche di italiano, in particolare di quelle scritte, sia più labile e tendenzialmente benevola di quel che avviene rispetto a discipline come matematica, latino, lingua straniera”
(Luca Serianni- L’ora di Italiano – Laterza)



“Le considerazioni qui condotte traggono i dati di riferimento dalla “Rilevazione degli apprendimenti” svolta dall’INVALSI sugli esiti delle prime prove di Italiano degli esami di Stato dell’a.s. 2008/2009 […] Il punteggio medio dato dai correttori è stato di 9,4/15 nella competenza testuale e in quella grammaticale: e 9.2/15 nella competenza ideativa e lessicale- semantica. Siamo, in termini assoluti, in piena emergenza”
(Dossier della Rivista “Insegnare” – “
Che italiano insegniamo” a cura di Mario Ambel)

COMPETENZA TESTUALE E GRAMMATICALE
a. Ebbene sì, ancora errori ortografici

- Un epistola
- Da una descrizione (nel senso del verbo!)
- La strage degli apostrofi e accenti innocenti (perche – cosi – po – piu – gia – cio - se
- Cè(!!)
- Igenici
- e (nel senso del verbo)
- settecento e ottocento
- ne (nel senso della congiunzione avversativa)

b. Pronomi per caso
- Il cui loro unico dovere
- Una tunica lunga che gli copriva (riferita a una donna)
- La donna romana era emarginata dalla società antica, gli venivano vietate molte cose
- Questo perché è l’uomo che con la sua (di chi?n.d.r.) cerca di devastare l’immagine della donna
- Un altro aspetto importante è quello dell’odore, il quale quello dei morti si mescola con l’incenso
- Le donne lottarono molto finché gli furono dati gli stessi diritti

c. Scivoloni di verbi
- (Ancora non sempre rispettata la coerenza dei tempi verbali)
- Speriamo che un domani le cose non cambino ma che tendino (ach!) solo a migliorare
- Il poeta riteneva che erano
- L’uomo invece era considerato un adultero se si fosse rapportato con una donna libera, nonostante egli sarebbe legato in matrimonio.

d. La sintassi si inceppa e fa acqua
- Noi oggi godiamo di diritto che le nostre antenate hanno lottano per ottenerli
- La donna doveva portare una tunica che coprisse ogni parte del loro corpo
- Dice che, sin dal giorno in cui le istituzioni della comunità, matrimonio, leggi e religione, permisero all’uomo di sottrarre i propri morti agli agenti atmosferici ------(manca il verbo). Le tombe erano ecc.
- Ugo Foscolo, essendo il massimo rappresentante del Neoclassicismo italiano, con quest’opera ed i suoi numerosissimi richiami al mondo classico è inevitabile da parte sua l’utilizzo di latinismi.
e. La punteggiatura è spesso sbagliata


COMPETENZA IDEATIVA E LESSICALE-SEMANTICA
a. Organizzazione delle idee e dei contenuti: “rivedere”
- I temi di ordine generale appaiono documentati rispetto alla “donna romana”, ma molto generici e a volte imprecisi o errati relativamente all’attualità . Non basta scrivere qualche cosa per sentito dire!
- Le analisi del testo presentano a tratti fraeintendimenti ed errori di comprensione
- A volte il tema è privo di introduzione, o di conclusione.
- Nel saggio breve non è chiara la tesi da sostenere.

b. Il lessico è un cimitero di segni rossi

I termini sono spesso impropri o non rispettano la “solidarietà semantica”; in qualche caso sono inventati, o sono posti tra virgolette perché chi li ha scritti capisce che non sono contestualmente corretti
- La classe maschile
- Le conseguenze precipitano
- Fa il passaggio
- Foscolo, studioso di letteratura classica e preromantica
- Pudicità
- Essa era completamente sottostante (riferita alla donna)
- Far sentire le lamentele (riferito ai morti dei cimiteri medievali. Forse contestavano la qualità del cibo)
- Strofa 114 (I sepolcri hanno 295 versi)
- Foscolo può essere collocato sia nel preromanticismo sia nel neoclassicismo (troppo schematico)
- Ha il compito di contrapporre i sepolcri medievali da quelli classici
- Per questo la scrittrice ebbe una forte discussione con i grandi del passato, come Rosseau (nel senso che si fece una gran litigata?)
- Non so per quale motivo dopo 2000 anni di perseguimento di un modello…
- Certo, adesso la donna può uscire tranquillamente
- Quando la donna tradisce viene “sparlata”
- Esistevano due tipe differenti di donne (“c’era un tipo di colore” “che tipo di colore?” “un tipo di colore nero” – Aldo, Giovanni e Giacomo)
- Grazie al matrimonio privilegiava di più considerazione

Ecc.ecc.

domenica 6 febbraio 2011

Storia di una ragazza e del suo maggiordomo

SAFE!!!
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Capitolo 7

Stavano dentro ad un immensa serra. All'interno c'erano una grande varietà di piante esotiche,avevano tutte dei fiori

bellissimi e grandi,le foglie erano larghe,e faceva molto caldo.Stavano seduti su delle sedie bianche in legno,oltre a questo

c'era una tavola apperechiata per prendere il the. Infatti Elizabeth ne stava sorsegiandone un po'. Vicino a lei c'era il

maggiordomo,fisso ritto in piedi,in attesa di un ordine del suo padrone. Lo scrittore li guardava abbastanza

impaurito,dopotutto avevano compituo tre omicidi a sangue freddo La ragazza poggiò la tazza sul tavolo,si misse comoda e

chiese,con una voce totalmente innocente:"Allora,ha gradito il thè?"
Lo scrittore la guardò un attimo perplesso e disse un po' esitante:"Sc-scusi...?"
La padrona di casa richiese:"Le ho chiesto se ha gradito il thè?E' un Earl Grey,è una marca abbastanza comune,ma dopotutto è

buona"
Stavolta Samuel gli disse,in tono molto gentile,accarezandogli la testa:"Elizabeth,lo scrittore è semplicemente

preoccupato,lui non è abituato a vedere la gente morire"
Il volto della ragazza sembrò abbastanza imbarazzato:"Le chiedo scusa... Mi sono dimenticata che per lei non è normale"
Il volto dello scrittore era perplesso,in che senso "per lei non è normale"?Insomma non importa chi sia,è normale essere

spaventati quando si vede morire qualcuno!
Sebastian parlò di nuovo e con tono gentile,ma con un certo tono di tristezza gli disse:"Vede la famiglia Deadhive ha un modo

abbastanza... singolare di crescere i propri figli. Gli insegnano a rispettare quest'unica regola "Mors tua,vita mea".

Elizabeth ha... uccisso innumerevoli volte nella sua breve esistenza di tredici anni. I suoi genitori la usavano come

assassino specializzato". Lo scrittore a quelle parole rimase un po' sorpreso,come poteva una bambina di tredici anni

uccidere?!
Il maggiordomo a quell'espressione fece un piccolo sorriso e disse:"Era questo il motivo. Chi mai avrebbe sospetato di una

bambina?I precedenti signori Deadhive,l'hanno allevata in modo che non abbia rimorso nell'uccidere,hanno usato degli

allenamenti terribili. Oltre a questo suo padre aveva...certe tendenze..."
Elizabeth si alzò in piedi e sbottonò lentamente il vestito e disse:"Vuole vedere?". Lo scrittore non sapeva che dire era una

situazione inaspettata. Però quando vide il corpo della ragazza,si alzò di scatto dalla sedia terrorizzato,camminò barcolando

per un po' e vomito tutto quello che aveva mangiato e bevuto. Come si poteva fare una cosa del genere alla propria figlia?!

Era disumano!!!I suoi genitori erano dei mostri.
Intanto Elizabeth rivolgendosi a Samuel disse,con tono un po' imbronciato:"Samuel,ho detto che gli dicevamo tutta la verità,e

per il momento hai parlato solo di me!"
Il maggiordomo gli rispose:"Ha ragione non abbiamo parlato del motivo...".Prima che potesse proseguire e guardò il volto

imbronciato della ragazza e disse:"Va bene,ho capito gli dirò pure il resto...Però prima aiuto il nostro ospite a rimmetersi

comodo". Samuel aiutò lo scrittore a ritornare in piedi e a sedersi,dopo ritornò vicino alla sua padrona,e ricomincio a

parlare:"Vede,in questa serata nessuno di noi ha uccisso nessuno,si può dire che sia stata una loro scelta... Io quando ho

preparato il cibo ho messo dentro una droga che proviene dal mio luogo d'origine che ha come effetto quello d'indurre delle

allucinazioni,essa varia il tempo in cui fa effetto da persona a persona. Di solito le allucinazioni sono legate ai difetti

della persona e quindi viene chiamata scherzosamente,dai miei coetanei,"droga del peccato". In piccole dosi non è letale,però

visto quanto ne hanno preso direi che gli è stata letale,il loro cuore non ha retto".Stette un po' zitto e disse:"In questo

momento anche la guardia sarà morta"
Lo scrittore a quelle parole fu abbastanza sorpreso. Samuel allora gli spiegò:"Vede la guardia cercava di assassinare,sotto

ordine della regina,Elizabeth. Voleva testare la forza del suo nuovo collaboratore. Invece Chu Wang,era un assassino della

triade mandato ad uccidere l'attuale padrone delle forze di difesa sotteranee della regina. Mentre per i coniugi Sutcliffe

avrà capito l'antifona no? Invece per Alexander Ludlin la storia è più complicata,la sua industria metalurgica è la più

importante della Germania,adesso che non c'è più la regina metterà al comando della società un uomo di sua fiducia. Questo

ritarderò l'espansione economica della Germani di almeno cinquant'anni come minimo".Stette un po' zitto e disse:"Beh,direi

che è tutto qui,e lei è stato fortunato a vomitare poco fa,se no sarebbe morto per via della droga".
C'era un silenzio irreale in quel momento,che venne interroto da Elizabeth che disse,con un tono leggermente

arrabbiato:"Sebastian non gli hai parlato di te!!!"
Lui si giustifico dicendo:"Elizabeth,va bene che è uno scrittore...però non credo mi...".Non fini la frase,la faccia

imbronciata della ragazza gli fece fare un sospiro e continuò a parlare:"Vede io sono...sono...un demone,si puà dire"
Lo scrittore non sembrava sorpreso della cosa,non riusciva a crederci,Samuel continuò:"Vede mi ero "appisolato",dentro una

bara,Elizabeth l'apri durante il viaggio in treno. La cosa che più mi stupì di lei era che la mia forma demoniaca non gli

creava problemi,lei mi raccontò la sua storia e io...feci fare al treno un piccolo..."incidente",se cosi possiamo dire. Non

si preoccupi tutte le persone innocenti furono risparmiate".
Lo scrittore non riusciva a comprendere bene la cosa,però gli salì quella domanda abbastanza velocemente dalla bocca:"Scusi

ma perché un demone dovrebbe aiutare un essere umano?"
Samuel non fu sorpreso più di tanto alla domanda:"Vede,mio Padre creò prima noi,gli Angeli,poi voi,gli esseri umani. La cosa

non era un problema,alcuni di noi vi trattavano con indifferenza,altri vi volevano morti,per esempio Lucifero,perché

pensavano che non eravate degni delle attenzioni di nostro Padre. Poi c'erano Angeli come me che vi hanno amato,avevo una

famiglia,una moglie e due figli. Quest'ultima categoria era la più benvoluta da nostro Padre,poiché era come vedere andare

daccordo due fratelli. Però dopo la rivoluzione di mio fratello Lucifero...Tutti noi eravamo diventati demoni. Fra gli esseri

umani c'era il sospetto ed ovviamente se la preserò con la mia famiglia. Papà mi disse che non poteva fare più di tanto

poiché voi,come noi,avevate il libero arbitrio,ma io accecato dalla rabbia mi vendicai. La cosa poiché contraveniva al Suo

volere diventai un demone. Ovviamente prima mi chiese come a Lucifero e ad i suoi seguaci se ero pentito delle mie azioni. Io

gli risposi di no,e cosi fui esiliato...".Samuel sembrava abbastanza triste,però prosegui e stavolta facendo un piccolo

sorriso:"Però fra poco,ritornerò come Angelo,sto iniziando a pentirmi per quello che ho fatto ed inizio a capire che ero in

torto. Poi oltre a questo potrò rifarmi una famiglia. Vede io ed Elizabeth...".Non prosegui la frase,poiché lo scrittore fece

un piccolo cenno con la testa,per fargli capire che aveva inteso la cosa,il demone continuò:"L'unico problema è che deve

raggiungere la maggiore età,secondo i canoni del mondo angelico,ovvero ventuno anni".Stette un po' zitto e disse:"Nel caso

anche Lucifero si pentisse potrebbe ritornare,ma lo conosco abbastanza bene,e non lo farà..."
Lo scrittore aveva ascoltato abbastanza distante la storia,non riusciva ancora a credere che era un demone,e gli venne un

altra domanda,abbastanza spontaneamente:"Come faccio a crederti?"
Samuel disse molto semplicemente:"Mostrandoti la mia forma demoniaca,però ti avviso potresti impazzire".
Lo scrittore gli rispose:"Dopotutto quello che è accaduto sono già impazzito"
Il maggiordomo allora disse:"Bene,allora guarda la mia forma di demone!!!".
Il suo corpo iniziava ad essere immerso di piume nere...




Stava in un piccolo spazio bianco totalmente bianco,con una camicia di forza,i capelli lunghi sporchi,la barba totalmente incolta. Aveva lo sguardo perso nel vuoto,ad un certo punto si senti qualcosa urtare la porta,quel semplice suono,lo fece destare e incomincio ad urlare,con il puro terrore nella voce:"Mi sta venendo a prendere!!!MI STA VENENDO A PRENDERE!!!QUEL DEMONE!!!"
La fuori l'infermiera disse:"Poveraccio è cosi da otto anni...Non fa nient'altro che ripetere la stessa cosa. Se non fosse per quella famiglia nobile che mantiene le sue spese mediche l'avremmo lasciato la fuori"

mercoledì 2 febbraio 2011

La Banda comunica

la banda (non quella di sfaticati) vi presenterà il progetto, che tratta di un argomento che dovrebbe coinvolgere tutti noi, un problema che affligge l'Italia, su cui ognuno di noi si dovrebbe sensibilizzare: La mafia.
Grazie al ritorno del nostro caro Ludovico, la nostra luce, postiamo ora il nostro progetto:
  • Illustrazione: "cos'è la mafia?"
  • Statistiche
  • Organi che la combattono
  • Approfondimento sulle figure di Falcone e Borsellino
La nostra banda è composta da Libanese(Manuel), Scrocchiazzeppi (Fabrizio), Bufalo(dario), Dandi(Ludovico)

martedì 1 febbraio 2011

Sei andato a scuola, sai contare?


Dopo gli ultimi voli (Giulia che più veloce della luce, scrive e CONDIVIDE ciò che ha scritto, Francesco che posta una scena celebre di un film importante- anche la canzone di Modena City Ramblers è bella!), io scendo giù, con qualche nota tecnica.
1) Rinnovo l'apprezzamento per l'iniziativa di Giulia. Nel commento ho anche scritto che ci sono degli errori, ma questi servono, se Giulia saprà rifletterci sopra.

2) sul lavoro dei gruppi tengo un diario. Ognuno che ha postato ha avuto, e avrà, un voto individuale, così che lo dovrete fare tutti (anche Fabrizio, che ha detto che "gli stanno mettendo il computer"). Ogni gruppo ha avuto un credito, in base a questi criteri: tempestività nella consegna,rispetto delle indicazioni, qualità della proposta. Devo dire che quelli che stanno lavorando stanno facendo cose egregie, resto ammirata (solo un dubbio: forse siete persino troppo...ambiziosi)
Per ora il gruppo denominato "La banda" (mi ripeto: di sfaticati?) ha avuto 5 punti di penalità, perchè non ha postato niente entro giovedì, neppure una cosa del tipo "VArchetta non c'è - senza di lui ci sentiamo persi" (che già sarebbe stata rubricata come autoironia, almeno.)
Ecco i risultati: Shanniper credito 10 + 10
3Euro 10+ 10
Bellatrix 10+ 10
Le ali dorate 10+ 10
Idra 10 + 9 (perché hanno consegnato sab. e non gio.)
La banda 10 - 5

i Cento passi

Non c'è un motivo o un riferimento preciso per questo post. Così, puro e semplice caso, ma credo che possa far riflettere o qualcosa del genere.

Saggio breve per lunedì

REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE

LA FIGURA DELL'INTELLETTUALE TRA LA FINE DEL SETTECENTO E I PRIMI DELL'OTTOCENTO


SCHEMMETTO PREPARATORIO


Destinazione: Giornale scolastico Liceo Scientifico Galileo Galilei

Titolo: L'intellettuale e la sua emarginazione tra fine'700 e inizio '800


FIGURA DELL'INTELLETTUALE

EMARGINAZIONE = TESI

figura diversa da tutte le altre classi sociali: fonti

Ugo Foscolo

-qualcosa a parte

-esule


Goethe - pazzo, ubriaco = si è indifferenti ad egli

compiere qualcosa di grande


figura messa da parte: fonti

Dal testo alla storia dalla storia al testo -fine della vita di corte

-trionfo dei valori borghesi


Luperini -cambia la condizione del letterato

deve trovare un'occupazione e un vasto pubblico di lettori


conclusione

‌ ‌

EMARGINAZIONE → -non abbandona i suoi ideali

- cerca di fare qualsiasi cosa per scrivere => PASSIONE per la scrittura



SVOLGIMENTO

Destinazione: Giornale scolastico Liceo Scientifico Galileo Galilei

Titolo: L'intellettuale e la sua emarginazione tra fine'700 e inizio '800


Prendendo in considerazione l'intellettuale tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, si può notare come spicchi il fatto che questa figura sia per lo più solitaria.

Lo testimoniano pure alcuni scritti che compose per esempio Foscolo, anch'esso comunque molto emarginato, anche se molto attivo per quanto riguarda i fatti politici; nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis, troviamo due passaggi molto importanti:

nel primo lo scrittore definisce l'intellettuale “come que' cani senza padrone”, cioè “ In tutti i paesi io ho veduto gli uomini sempre di tre sorta: i pochi che comandano; l'universalità che serve; e i molti che brigano” ed egli non appartiene a nessuna di queste tre classi;

nel secondo, lo definisce come un'esule, che non accetta che per salvarsi da chi è oppresso, debba affidarsi da chi è stato tradito, che non vuole rinunciare alla sua solitudine a causa delle sciagure che avvengono nel suo paese e che non vuole morire “fra le braccia straniere”.

Un altro scrittore di nota importanza che ci da informazioni a riguardo è Goethe, il quale dice che gli “uomini morali” stanno alla larga dalla passione, ebbrezza e pazzia; ma egli inoltre afferma che abbia provato ciascuna di queste cose e conclude: “ poiché nel mio piccolo sono riuscito a comprendere che tutti gli uomini straordinari i quali hanno compiuto qualcosa di grande, qualcosa che varcava i limiti delle nostre possibilità, sono sempre stati diffamati come ubriachi e pazzi”.

E questo è solo un aspetto, perché un altro ancora riguarda la “declassazione del ruolo dell'intellettuale”.

Un'opera intitolata 'Dal testo alla storia, dalla storia al testo' ci da' informazione su quanto avvenne in questo periodo: innanzitutto definisce l'intellettuale come l'eroe romantico, che è la proiezione del conflitto tra l'artista e il contesto sociale, perché si assiste alla fine della vita di coorte e quindi pure dei valori dello scrittore: “ il trionfo dei valori dei valori borghesi quali l'utile, il profitto, il calcolo razionale, la produttività, sono la negazione del bello o disinteressato e della nobiltà spirituale di cui l'artista è cultore”.

Quindi in un altro testo di Luperini, troviamo la condizione dello scrittore, la quale è cambiata profondamente, incontrando ostacoli non indifferenti, quali la mancanza di un'occupazione, ma soprattutto “l'arretratezza del paese”, che non permette di trovare un pubblico abbastanza vasto. “L'analfabetismo .. nel 1860 comprendeva circa l'80% della popolazione”, perciò era un'impresa piuttosto ardua.

Questi documenti ci affermano che l'intellettuale di questo periodo sia abbastanza in crisi a causa dei vari avvenimenti, e per questo tende ad emarginarsi per non abbandonare i suoi ideali, quindi cerca di fare qualsiasi cosa per scrivere, una delle poche se non l'unica passione che ha.