domenica 9 gennaio 2011

Storia di una ragazza e del suo maggiordomo

Dietro l'immensa porta che si trovava nel salone principale c'era un immenso corridoio,sembrava non avere fine. Era sempre lo stesso scenario infinite porte a destra e a sinistra alternate regolarmente da dei piccoli pezzi di mobilia su cui c'era poggiata sopra una piantina,l'unica fonte d'illuminazione era data da delle candele appesse sul muro,che mandavano bagliori sinistri su tutto.
Lo scrittore oramai si era perso,non capiva più da quanto stavano camminando,oramai il portone da cui sono entrati non si vedeva più,e gli sembrava che potesse spuntare un "qualcosa" da qualsiasi punto di quel lungo corridoio. Invece il maggiordomo sembrava abbastanza tranquillo,dopotutto oramai viveva la già da un paio d'anni e quindi conosceva quella casa come le sue tasche. Notò la preoccupazione del suo ospite e cercò di rassicurarlo in qualche modo:"Non si preoccupi,non uscirà niente dalle pareti. Pure a me faceva questo effetto la prima volta,i precedenti padroni volevano che si provasse una certa paura stando qua".Dopo aver finito di parlare fece una piccola risata,che rimbombò per tutto il corridoio,e la fece sembrare le risa di un folle.
Lo scrittore gli chiese con un certo timore:"Fra quanto arriviamo?Sa io non essendo abituato ed essendo abbastanza pavido..."
In risposta Samuel,con un certo tono divertito:"Mi sembra me le prime volte che lo facevo. Ma era abbastanza comica la scena,io tutto spaventato,mentre una ragazzina di 14 anni era totalmente a suo agio"
Adesso stavano davanti ad una di quelle porte,una porta in legno bianco,suddivisa in due quadrati,uno sopra uno sotto,formati da dei fregi in oro. Prima di aprirla Samuel guardò lo scrittore e gli disse in tono serio:"La pregherei di non andarsene in giro da solo in questa tenuta. Nonostante sembri un unico corridoio,esso è formato da più vie,è un vero e proprio labirinto. Nel caso voglia andare da qualche parte contatti o me o la signorina,non si faccia problemi. I ladri venivano frequentemente in questa villa a cercare di rubare qualcosa ai vecchi proprietari,ma ogni volta si perdevano in questo labirinto,a volte il personale di servizio riusciva a ritrovarli,altre volte no... Quindi le ribadisco il concetto,se vuole andare da qualche parte chiami me o la signorina". Lo scrittore sembra abbastanza impaurito a quelle parole e chiese balbettando un po':"Qu-qu-quindi c'è qua-qualche ca-cadavere in questa tenuta?"
Il maggiordomo non rispose,fece solo un sorriso e aprì la porta.
Dopo tutto quel buio lo scrittore dovete coprirsi gli occhi,poichè la luce che c'era nella stanza era incredibile,nonostante fosse notte sembrava fosse il contrario. Era un immenso salone,illuminato da due candelabri,e la pavimentazione creava lo stesso effetto che c'era all'entrata. Oltre a questo grazie a delle vetrate che adornavano un muro della stanza si poteva vedere il giardino che c'era all'esterno,illuminato dalla luce della luna. In mezzo alla sala c'era un tavolo con varie pietanze,alcune di esse non sembravano occidentali,sembravano provenire da qualche luogo sconosciuto. Oltre allo scrittore e al maggiordomo c'erano altre 6 persone,la padrona di casa,i signori Sutcliffe,mentre le altre tre non si capiva chi fossero. Una di esse portava un degli abiti che sembravano fatti da un unico pezzo,copriva tutto il corpo,aveva delle lunghe maniche,e dei disegni elaborati su di esso. Il suo portatore aveva dei capelli neri corti,e vista la carnagione tendente al giallo e gli occhi a mandorla,probabilmente era cinese. Parlava con un uomo di media altezza,con un certo volume alla vita,con dei capelli abbastanza lunghi da fare un piccolo codino. Seduto in una sedia,vicino alle vetrate,c'era un uomo con dei capelli biondi corti,i suoi occh avevano la colorazione delle profondita del mare,il suo volto era privo di emozioni,però sembrava attento alle conversazioni tenute nella sala;stava mangiando con una certa attenzione una fetta di torta. La padrona di casa invece stava ancora parlando con i coniugi Sutcliffe. Lo scrittore non sapeva sinceramente con chi parlare,o cosa fare o dove andare,non era una persona molto sociale e non capiva che cosa fare in quelle occassioni. Decise di andare a prendere qualcosa da mangiare. Prese un po' di pesce fatto al forno. Andò a sedersi vicino all'ospite vestito di bianco,che sembrava il più tranquillo. Lo scrittore disse un po' imbarazzato:"S-salve"
L'altro rispose con un tono un po' privo di emozioni:"Salve..."
Lo scrittore sembre con lo stesso tono,provo ad attaccare un po' bottone:"Ehm,mi saprebbe dire chi sono gli ospiti?"
Il biondo lo guardò un attimo e ritorno a mangiare,abbastanza concentrato,la sua fetta di torta:"Uno si chiama Chu Wang è un mercante cinese,le solite cose,spezie,gioielli e altre cosucce. L'altro è Alexander Ludlin un mercante pure lui,però di origini tedesce,e commercia sul fronte bellico e dei preziosi".
Lo scrittore chiese un po' imbarazzato:"E se non sono troppo indiscreto,lei chi è?"
L'ospite rispose sempre con il suo tono privo di emozioni:"Io sono una delle guardie reali della regina,Angelo,ero un amico di vecchia data del precedente padrone di casa...".Fece una piccola pausa per prendere un altro po' di torta per poi fare lui una domanda:"Lei come trova Elizabeth?Nel senso,felice o triste?"
Lo scrittore guardò un attimo la ragazzina e dopotutto la trovò abbastanza allegra,però notava qualcosa di strano nei suoi occhi,e quindi rispose:"Non saprei dire,però nessuna delle due,insomma l'atteggiamento è quello di una persona felice,ma...Nei suoi occhi c'è un non so che di tristezza e rabbia"
La guardia non commento affatto la risposta e stette zitto a mangiare la sua torta.
Passarono un po' di tempo in silenzio,all'incirca una decina di minuti. Quell'assenza di parole fu interrota dalla padrona di casa che chiese,a tutti e due:"Spero vi stiate divertendo?"
Rispose Angelo:"Si...abbastanza,lo scrittore qui presente è un tipo interessante"
L'altro rispose:"Aspetta,in che senso,interessante?"
La guardia non rispose e continuò a mangiare,Elizabeth fece una piccola risata e disse:"Non si preoccupi,è un gran timidone e fa sempre cosi".Fece una piccola pausa e continuò il discorso:"L'unica cosa che mi sono sempre chiesta e come faccia a mangiare così tanto e non ingrassare".
Lo scrittore chiese:"A me non sembra che mangi tanto,sta ancora alla prima fetta di torta"
In risposta Angelo rispose,sempre con un tono privo di emozioni:"In realta è la dodicesima"
Tutti e due lo guardarono abbastanza stupiti.
La serata continuò in questo modo fra battute e discorsi riguardanti il mercato. Lo scrittore sentendo un po' le discussione che c'erano fra ELizabeth,Chu e Alexander,capì più o meno la relazione che c'era fra di loro. Il cinese sembra sia il fornitore di materiali per l'industria di giocatoli mentre con il tedesco sembra stessero trattando per una fornitura di macchinari da lavorazione. Invece con i coniugi Sutcliffe ci stava per entrare in societa,se la cosa fosse andata in porto avrebberò avuto il monopolio del mercato su quel settore,e quando essi sarebberò morti,lei si sarebbe ritrovata con un patrimonio niente male. Lo scrittore mormorò,ad un certo punto:"Fa davvero paura..."
Il maggiordomo lo senti e chiese:"Chi è che fa paura?"
Lo scrittore fece un piccolo sossulto e rispose un po' imbarazzato:"L-la sua padrona,è cosi piccola,eppure è più adulta di molte altre persone"
Samuel rispose con un tono un po' malinconico:"E' la necessita che fa crescere,io per esempio sono stato abbandonato da mio padre,e ho imparato ad arrangiarmi..."
L'altro gli rispose:"Mi dispiace..."
Il maggiordomo,fece un sorriso e gli disse:"Non si preoccupi è successo tanto tempo fa,e credo che mi sia servito per chiarirmi un po' le idee".Fece una piccola pausa e disse:"Io ora devo andare a sistemare alcune camere,la prego di scusarmi"
"Si figuri".Rispose lo scrittore
In quel momento Angelo,sentendo la cosa,disse:"Scusi,ma io vorrei andare nella mia stanza,mi potrebbe accompagnare?"
Samuel,fece solo un cenno con la testa,e chiese un po' ad alta voce:"Chiedo scusa per il disturbo,ma c'è qualcun'altro che vuole andare nei suoi alloggi,ora?"
L'unico che rispose fu il tedesco,che disse:"Un secondo che vengo pure io"
I tre aprirono la porta ed entrarono nell'oscurità.
Passarono altre due o tre ore,oramai doveva essere mezzanotte,e si poteva scorgere una bellissima luna piena,la padrona di casa oramai si era avviata per il mondo dei sogni. Stava su una sedia,con dei braccioli,e si teneva la testa con una mano,aveva un espressione davvero serena. Lo scrittore fece un piccolo sorriso guardandola. La porta d'entrata della stanza si aprì,s'intravide il maggiordomo,sembrava risorgere dalle tenebre più buie,aveva un espressione cupa in volto,si avvicinò allo scrittore e gli chiese con tono serio:"La Padrona sta dormendo?"
L'altro rispose,molto semplicemente,con un tono di voce leggermente stupito per l'aspetto di Samuel:"Si,sta dormendo.Ma...".Venne interotto dal maggiordomo prima che potesse dire qualcos'altro,con il gesto della mano e aggiunse:"Mi segua".
Il servitore andò dal cinese,gli disse qualcosa,l'espressione di Chu cambiò,si fece seria,poi andò dai coniugi Sutcliffe e gli chiese,con un tono privo di emozioni ma gentile:"Madame,mi potrebbe prestare suo marito per un momento,si è verificato un increscioso incidente alle tubature e mi servirebbe l'aiuto del signore". La signora disse un po' sorpresa:"S-si,certamente...".Samuel non gli fece dire nient'altro che disse:"Signore,mi segua perfavore".
I quattro sparirono dietro la porta che si chiuse lentamente,facendo restare da soli la signora e la padrona di casa.
Camminavano oramai da una decina di minuti,silenziosamente e con un passo regolare. Fu il cinese ad aprire bocca per primo:"Mi potrebbe confermare quello che mi ha detto poco fa,riguardo Alexander?". Nonostante la sua origine,non sembrava avere difetti di pronuncia
Il maggiordomo si fermò e lo guardò in faccia:"Sfortunatamente parlando è vero,e sopratutto non è nostra abitudine prendersi gioco degli ospiti,almeno in modi cosi sgradevoli. Poiché al momento il signor Sutcliffe e lo scrittore non ne sono a conoscenza gli è lo dico ora...Il signor Ludlin è morto".

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