domenica 6 febbraio 2011

Storia di una ragazza e del suo maggiordomo

SAFE!!!
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Capitolo 7

Stavano dentro ad un immensa serra. All'interno c'erano una grande varietà di piante esotiche,avevano tutte dei fiori

bellissimi e grandi,le foglie erano larghe,e faceva molto caldo.Stavano seduti su delle sedie bianche in legno,oltre a questo

c'era una tavola apperechiata per prendere il the. Infatti Elizabeth ne stava sorsegiandone un po'. Vicino a lei c'era il

maggiordomo,fisso ritto in piedi,in attesa di un ordine del suo padrone. Lo scrittore li guardava abbastanza

impaurito,dopotutto avevano compituo tre omicidi a sangue freddo La ragazza poggiò la tazza sul tavolo,si misse comoda e

chiese,con una voce totalmente innocente:"Allora,ha gradito il thè?"
Lo scrittore la guardò un attimo perplesso e disse un po' esitante:"Sc-scusi...?"
La padrona di casa richiese:"Le ho chiesto se ha gradito il thè?E' un Earl Grey,è una marca abbastanza comune,ma dopotutto è

buona"
Stavolta Samuel gli disse,in tono molto gentile,accarezandogli la testa:"Elizabeth,lo scrittore è semplicemente

preoccupato,lui non è abituato a vedere la gente morire"
Il volto della ragazza sembrò abbastanza imbarazzato:"Le chiedo scusa... Mi sono dimenticata che per lei non è normale"
Il volto dello scrittore era perplesso,in che senso "per lei non è normale"?Insomma non importa chi sia,è normale essere

spaventati quando si vede morire qualcuno!
Sebastian parlò di nuovo e con tono gentile,ma con un certo tono di tristezza gli disse:"Vede la famiglia Deadhive ha un modo

abbastanza... singolare di crescere i propri figli. Gli insegnano a rispettare quest'unica regola "Mors tua,vita mea".

Elizabeth ha... uccisso innumerevoli volte nella sua breve esistenza di tredici anni. I suoi genitori la usavano come

assassino specializzato". Lo scrittore a quelle parole rimase un po' sorpreso,come poteva una bambina di tredici anni

uccidere?!
Il maggiordomo a quell'espressione fece un piccolo sorriso e disse:"Era questo il motivo. Chi mai avrebbe sospetato di una

bambina?I precedenti signori Deadhive,l'hanno allevata in modo che non abbia rimorso nell'uccidere,hanno usato degli

allenamenti terribili. Oltre a questo suo padre aveva...certe tendenze..."
Elizabeth si alzò in piedi e sbottonò lentamente il vestito e disse:"Vuole vedere?". Lo scrittore non sapeva che dire era una

situazione inaspettata. Però quando vide il corpo della ragazza,si alzò di scatto dalla sedia terrorizzato,camminò barcolando

per un po' e vomito tutto quello che aveva mangiato e bevuto. Come si poteva fare una cosa del genere alla propria figlia?!

Era disumano!!!I suoi genitori erano dei mostri.
Intanto Elizabeth rivolgendosi a Samuel disse,con tono un po' imbronciato:"Samuel,ho detto che gli dicevamo tutta la verità,e

per il momento hai parlato solo di me!"
Il maggiordomo gli rispose:"Ha ragione non abbiamo parlato del motivo...".Prima che potesse proseguire e guardò il volto

imbronciato della ragazza e disse:"Va bene,ho capito gli dirò pure il resto...Però prima aiuto il nostro ospite a rimmetersi

comodo". Samuel aiutò lo scrittore a ritornare in piedi e a sedersi,dopo ritornò vicino alla sua padrona,e ricomincio a

parlare:"Vede,in questa serata nessuno di noi ha uccisso nessuno,si può dire che sia stata una loro scelta... Io quando ho

preparato il cibo ho messo dentro una droga che proviene dal mio luogo d'origine che ha come effetto quello d'indurre delle

allucinazioni,essa varia il tempo in cui fa effetto da persona a persona. Di solito le allucinazioni sono legate ai difetti

della persona e quindi viene chiamata scherzosamente,dai miei coetanei,"droga del peccato". In piccole dosi non è letale,però

visto quanto ne hanno preso direi che gli è stata letale,il loro cuore non ha retto".Stette un po' zitto e disse:"In questo

momento anche la guardia sarà morta"
Lo scrittore a quelle parole fu abbastanza sorpreso. Samuel allora gli spiegò:"Vede la guardia cercava di assassinare,sotto

ordine della regina,Elizabeth. Voleva testare la forza del suo nuovo collaboratore. Invece Chu Wang,era un assassino della

triade mandato ad uccidere l'attuale padrone delle forze di difesa sotteranee della regina. Mentre per i coniugi Sutcliffe

avrà capito l'antifona no? Invece per Alexander Ludlin la storia è più complicata,la sua industria metalurgica è la più

importante della Germania,adesso che non c'è più la regina metterà al comando della società un uomo di sua fiducia. Questo

ritarderò l'espansione economica della Germani di almeno cinquant'anni come minimo".Stette un po' zitto e disse:"Beh,direi

che è tutto qui,e lei è stato fortunato a vomitare poco fa,se no sarebbe morto per via della droga".
C'era un silenzio irreale in quel momento,che venne interroto da Elizabeth che disse,con un tono leggermente

arrabbiato:"Sebastian non gli hai parlato di te!!!"
Lui si giustifico dicendo:"Elizabeth,va bene che è uno scrittore...però non credo mi...".Non fini la frase,la faccia

imbronciata della ragazza gli fece fare un sospiro e continuò a parlare:"Vede io sono...sono...un demone,si puà dire"
Lo scrittore non sembrava sorpreso della cosa,non riusciva a crederci,Samuel continuò:"Vede mi ero "appisolato",dentro una

bara,Elizabeth l'apri durante il viaggio in treno. La cosa che più mi stupì di lei era che la mia forma demoniaca non gli

creava problemi,lei mi raccontò la sua storia e io...feci fare al treno un piccolo..."incidente",se cosi possiamo dire. Non

si preoccupi tutte le persone innocenti furono risparmiate".
Lo scrittore non riusciva a comprendere bene la cosa,però gli salì quella domanda abbastanza velocemente dalla bocca:"Scusi

ma perché un demone dovrebbe aiutare un essere umano?"
Samuel non fu sorpreso più di tanto alla domanda:"Vede,mio Padre creò prima noi,gli Angeli,poi voi,gli esseri umani. La cosa

non era un problema,alcuni di noi vi trattavano con indifferenza,altri vi volevano morti,per esempio Lucifero,perché

pensavano che non eravate degni delle attenzioni di nostro Padre. Poi c'erano Angeli come me che vi hanno amato,avevo una

famiglia,una moglie e due figli. Quest'ultima categoria era la più benvoluta da nostro Padre,poiché era come vedere andare

daccordo due fratelli. Però dopo la rivoluzione di mio fratello Lucifero...Tutti noi eravamo diventati demoni. Fra gli esseri

umani c'era il sospetto ed ovviamente se la preserò con la mia famiglia. Papà mi disse che non poteva fare più di tanto

poiché voi,come noi,avevate il libero arbitrio,ma io accecato dalla rabbia mi vendicai. La cosa poiché contraveniva al Suo

volere diventai un demone. Ovviamente prima mi chiese come a Lucifero e ad i suoi seguaci se ero pentito delle mie azioni. Io

gli risposi di no,e cosi fui esiliato...".Samuel sembrava abbastanza triste,però prosegui e stavolta facendo un piccolo

sorriso:"Però fra poco,ritornerò come Angelo,sto iniziando a pentirmi per quello che ho fatto ed inizio a capire che ero in

torto. Poi oltre a questo potrò rifarmi una famiglia. Vede io ed Elizabeth...".Non prosegui la frase,poiché lo scrittore fece

un piccolo cenno con la testa,per fargli capire che aveva inteso la cosa,il demone continuò:"L'unico problema è che deve

raggiungere la maggiore età,secondo i canoni del mondo angelico,ovvero ventuno anni".Stette un po' zitto e disse:"Nel caso

anche Lucifero si pentisse potrebbe ritornare,ma lo conosco abbastanza bene,e non lo farà..."
Lo scrittore aveva ascoltato abbastanza distante la storia,non riusciva ancora a credere che era un demone,e gli venne un

altra domanda,abbastanza spontaneamente:"Come faccio a crederti?"
Samuel disse molto semplicemente:"Mostrandoti la mia forma demoniaca,però ti avviso potresti impazzire".
Lo scrittore gli rispose:"Dopotutto quello che è accaduto sono già impazzito"
Il maggiordomo allora disse:"Bene,allora guarda la mia forma di demone!!!".
Il suo corpo iniziava ad essere immerso di piume nere...




Stava in un piccolo spazio bianco totalmente bianco,con una camicia di forza,i capelli lunghi sporchi,la barba totalmente incolta. Aveva lo sguardo perso nel vuoto,ad un certo punto si senti qualcosa urtare la porta,quel semplice suono,lo fece destare e incomincio ad urlare,con il puro terrore nella voce:"Mi sta venendo a prendere!!!MI STA VENENDO A PRENDERE!!!QUEL DEMONE!!!"
La fuori l'infermiera disse:"Poveraccio è cosi da otto anni...Non fa nient'altro che ripetere la stessa cosa. Se non fosse per quella famiglia nobile che mantiene le sue spese mediche l'avremmo lasciato la fuori"

1 commento:

  1. La conclusione di un racconto nero va gustata piano... per questo non l'ho ancora letto, e non potrò farlo neppure fino a domenica, visto che non sarò a casa. Le pagine che mi hai fotocopiato sono corrette e pronte; la prossima settimana speriamo di avere il tempo di parlare del racconto finito, e vorrei che tu lo facessi anche davanti alla classe.

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