domenica 13 febbraio 2011

Gli insegnanti devono viaggiare


Rispondo subito ai quesiti posti da Giulia e Marika, e forse da altri: se non avete ancora scritto la relazione sulla conferenza, mettete in stand by il compito: ho una proposta che vi farò domani

I due giorni in cui sono mancata, sono serviti per un viaggio affrontato per motivi di famiglia, ma fondamentale per una boccata d'aria, e un'iniezione di energia.
Viaggiare con occhi curiosi, arricchisce sempre moltissimo. Sono tornata a Londra dopo un mucchio di tempo, diciamo la gita scolastica di V liceo. Stavolta ho sperimentato emozioni molto diverse, e sono stata davvero più felice di allora. Di mezzo, tutti questi anni di esperienza e di cose conosciute, perchè la conoscenza, se cresce, non cresce in modo geometrico, ma esponenziale.Si nutre di se stessa.
(Non immaginate quanto è bella la National Gallery, per non parlare del fatto che è gratuita e sta al centro di Londra. Una può entrare e uscire quando vuole, e fermarsi a guardare i quadri che cerca. Ma del resto, questo è solo una minuscola cosa di tutto quello che si può dire di Londra).

Sto descrivendo ciò (l'origine dei blog è un'esigenza di diario...)soprattutto per ricollegarmi a quanto avete scritto negli ultimi post, che comunque disegnano un fermento, sebbene siano stati scritti da una minoranza di voi.

Tra l'altro a Londra ho portato con me la rivista "insegnare", sempre piena di spunti interessanti di riflessione.
E così è stato tutto un intrecciare: il viaggiare, la cultura, la scuola, le vostre giovani menti in crescita.
Adelante.

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