mercoledì 22 settembre 2010

La società della conoscenza (prossima ventura)

Domani, giovedì, vorrei lavorare ancora sulla strategia di Lisbona, incrociandola con i temi delle ICT, o TIC.

Un link molto interessante è quello che vi segnalo, perchè mi sembra che sia molto ricco.
Vorrei a questo proposito proporvi un'attività, cioé quella di passare al setaccio la voce di wikipedia in merito alla strategia di Lisbona, ed eventualmente correggerne gli errori, o l'approccio sommario.
Prima dobbiamo essere molto informati in materia.

il link è questo: http://www.strategiadilisbonalazio.it/

P.S. oggi ho dimenticato di dirvi una cosa: domani ci trasferiamo in Purgatorio. Portare "il libro", please.
O in alternativa il netbook collegato in Rete, che la scuola vi dà in dotazione e che si trova nell'armadietto di classe, quello bello di legno azzurro :-)

4 commenti:

  1. Trasferendoci in aula magna e con l'utilizzo di internet, sabato 18 settembre è stato possibile tenere una lezione diversa dalle altre, una lezione multimediale. Proprio l'utilizzo delle tecnologie nella scuola è stato il tema di queste ore. Grazie ad un link sul nostro blog di classe abbiamo visto come l'elettronica venga utilizzata nelle scuole straniere, ed in particolar modo in quelle finlandesi. Queste sono dotate di aule ad altissima tecnologia, se le si confronta con quelle che abbiamo a disposizione noi. Le aule di queste scuole, ad esempio, sono fornite di videoproiettore, schermo a scomparsa, postazioni di computer “ad personam” con accesso ad internet , più altri strumenti che aiutano insegnati ed alunni ad avere lezioni che possono risultare più leggere. Una domanda sorge spontanea:
    perché le nostre strutture scolastiche non sono dotate di simili strumentazioni? Forse perché nell'ultimo anno sono stati tagliati il 2% dei fondi per la scuola? O perchè per il 2011 è previsto un taglio di circa 1 miliardo! Le motivazioni sono tante. Nel frattempo l'Italia si colloca tra i paesi con più ignoranza nel mondo. Cosa che non accade per i paesi del nord-Europa che, grazie a queste scuole “super tecnologiche” e ad una rigorosa rigidità nei metodi di studio, ha giovani con reddito scolastico alto.
    Dal tema delle tecnologie finlandesi siamo passati alla “strategia di Lisbona” tenutasi nel 2000, appunto a Lisbona; a cui hanno partecipato i Capi di Stato e di Governo dell'unione europea. L'obbiettivo di questo incontro era di rendere l'Europa “... la più competitiva e dinamica economia della conoscenza...” ed era da realizzare nel giro di dieci anni, ergo entro il 2010. In dieci anni, quindi, l'Europa non è riuscita a raggiungere lo scopo che si era prefissata; in contemporanea i paesi in via di sviluppo come Cina, Giappone, India, sono quasi riusciti a raggiungere il proposito prestabilito, prima fra tutte la Cina che è diventata forse la maggiore produttrice di macchinari elettronici.
    Questi argomenti ci fanno capire che né l'Europa tanto meno l'Italia hanno fatto grandi passi avanti per poter consentire ai cittadini di avere, non solo un migliore stato di vita, ma anche una maggiore qualità culturale.

    RispondiElimina
  2. http://www.liceopasteur.it/accoglienza.asp Questo è il video di un liceo scientifico di Roma che frequentava una mia amica conosciuta in UK. Più della metà della sua classe si è diplomata con voti superiori all'80... Ci sono scuole nel bel paese che danno filo da torcere anche a quelle finlandesi, peccato che siano poche.

    RispondiElimina
  3. sabato 18 settembre abbiamo fatto un passo in avanti nell'uso delle ICT nelle scuole italiane, nel tentativo di avvicinarci alle "super potenze dell'istruzione", tra cui troviamo la Finlandia, con le sue tecnologie da far rabbrividire qualunque studente italiano.
    Purtroppo il passo da noi fatto non ci avvicina minimamente a quelle super potenze, ma è pur sempre un passo, che se compiuto da ogni singola classe italiana si potrebbe trasformare in un progresso ben più rilevante.
    Nell'ora in cui siamo stati in aula magna, con l'aiuto di internet, abbiamo approfondito la situazione finlandese a proposito delle scuole, in cui la tecnologia è pane quotidiano, e abbiamo parlato della "strategia di Lisbona",programmata nel 2000, e secondo la quale entro il 2010 l'europa doveva essere la più grande economia della conoscenza, obbiettivo decismante fallito.
    Il fatto più raccrapicciante di questo trattato è che davvero poche persone ne erano a conoscenza, per esempio io ne ho sentito parlare per la prima volta proprio sabato.
    La conoscenza, nella maggior parte dell'europa, è scesa in secondo piano, ormai la scuola è diventata un passatempo, e il livello culturale, in Italia come in Europa, si è abbassato notevolmente, tanto che lo stivale è diventato forze una super potenza dell'ignoranza.

    RispondiElimina
  4. Le scuole europee di qualsiasi livello e in linea di massima di tutti i paesi sono un passo avanti rispetto alle nostre scuole, la differenza sta forze proprio nell'uso delle nuove tecnologie come supporto per la didattica questo è il tema che è stato affrontato il 18 settembre nella nostra aula magna abbiamo in oltre analizzato la strategia di lisbona che a conti fatti sembrerebbe essere stata attuata in tutti i paesi dell'UE ad eccezione dell'italia. Terrei a sottolineare che sono moltissime le società distributrici di software (anche gratuiti o open source) per la scuola o aziende che forniscono prodoti tecnologicamente all'avanguardia per assicurare una didatica al passo con i tempi, più orientata verso il mondo virtuale, il mondo dei giovani. Forse il motivo per cui le nostre scuole non sfuttano questa possibilità deriva da uno scarso contributo economico da parte dello stato che non permette extra di qualsiasi genere. Allontanandosi un pò dall'europa arriviamo negli Stati uniti dove la divergenza tecnologica arriva forse ai livelli massimi. Tuttavia l'italia si vanta di un progetto realizzato in collaborazione con la maggiorparte delle università italiane e la biblioteca della repubblica. Si tratta di un sistema tecnologicamente sviluppato raggiungibile INTEGRALMENTE solamente da chi è registrato in un università che collega tutte le più grandi biblioteche italiane e gli archivi delle università.Milioni di libri integralmente digitalizzati sono a disposizione degli studenti. Si tratta di un punto in più per l'italia che a conti fatti influisce come una goccia in un oceano.

    RispondiElimina