giovedì 23 settembre 2010

e hanno anche i denti sanissimi

scusate non ho resistito

3 commenti:

  1. Sabato 18 Settembre

    È sabato, sono le sei e mezzo, mi sono appena reso conto che devo andare a scuola ma vorrei dormire un altro po’. Inutile, il sonno mi ha abbandonato. Le ore di latino, di chimica e di storia stanno per prendere il posto delle mattinate al mare o semplicemente passate a crogiolarsi tra le braccia di Morfeo fino ad ora di pranzo. Ormai la scuola è cominciata da una settimana, la routine ha definitivamente preso il sopravvento e non resta che mettere la testa sulle sudate carte e sperare di terminare in grazia anche quest’anno scolastico anche se con un occhio gia alle prossime vacanze.
    La campanella suona, si entra. La versione fatta il giorno prima ha stranamente senso sebbene non vedessi una parola in latino dal dodici giugno scorso e così non si teme un’inevitabile correzione, nonostante lo strano lavoro ben riuscito non nascondo che preferirei fare qualcos’altro nell’ora di latino.
    Forse un’illuminazione o semplicemente un po’ di amarezza e sconforto nei confronti della nostra scuola accompagnano la prof a portarci in aula magna armata di netbook ci mostra con un pizzico d’invidia e rassegnazione (anzi moltissima invidia) la situazione dei nostri colleghi studenti in Finlandia. Tra strutture da fare invidia a mezzo mondo computer di ultima generazione, aule che sembrano musei d’arte moderna palestre e chi più ne ha più ne metta, io mi guardo intorno e vedo le tracce d’umidità sui muri, banchi del 15 18 e il computer della professoressa collegato al proiettore della scuola, con una “zampa” storta e un alone giallo simile ad una macchia di sudore sulla parte destra dell’immagine proiettata. Lo scenario è meno tragico di quello che si possa immaginare e per quanto la nostra non sia uno scuola all’avanguardia in fondo (ma molto infondo) a quelle quattro mura che ci circondano per cinque ora al giorno noi del quarto G ci siamo affezionati, o almeno spero.
    Navigando in internet con una connessione assicurata dalla pennetta USB della professoressa e non dalla scuola, ci viene mostrato oltre all’utilizzo delle ICT o TIC in Finlandia anche quella che sarebbe dovuta essere la strategia di Lisbona: una di quelle manovre dell’Unione Europea che avrebbe dovuto garantire un inimmaginabile ammodernamento delle scuole e non solo.
    Certo quando l’estate vado a studiare in Inghilterra la differenza si nota e molto nel mese che solitamente passo a studiare inglese con persone provenienti da tutto il mondo. Quest’estate sono stato a Torquay città natale di A. Christie le lezioni si tenevano in un college con connessione internet Wi-Fi, netbook per tutti, aule spaziose, aree relax campi sportivi insomma un posto che riusciva a farti venire voglia di studiare. Per quanto sia consapevole che la mia scuola non faccia parte di quegli istituti d’elite a livello europeo la cosa non mi nega di poter imparare qualcosa e così e stato e ancora sarà. Beh per quanto una scuola super attrezzata sarebbe ben gradita sia a studenti che ad insegnanti voglio credere che quello che conti di più in una scuola sia chi ne faccia parte,dopo tutto i Peripatetici non avevano nemmeno bisogno di un tetto sulla testa e camminando per strada, senza internet sono diventai comunque dei grandi uomini.

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  2. francesco si è superato...

    prima un titolo strepitoso, con annesso video,

    Poi una cronaca bella, di quelle che devono restare.

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