domenica 17 ottobre 2010

Arcadia

Arcadia come luogo geografico:
L'Arcadia è una regione della Grecia che nel corso della letteratura è stata vista come un mondo idilliaco. Questa terra montuosa non era però abitata a causa della sua topografia: gli unici abitati erano i pastori. Assunse nella poesia e nella mitologia i connotati di sogno idilliaco, dove non era necessario lavorare la terra perchè era essa a provvedere alla vita dell'uomo.
Secondo la mitologia Greca l'Arcadia del Peloponneso era un possedimento di "Pan", la deserta e vergine casa del dio della foresta e la sua corte costituita da diadri, ninfe e spiriti della natura.
In questa terra i pastori sono intenti a gareggiare l’uno con l’altro in un canto dove trovano voce i lamenti e le gioie degli amori "bucolici".

L'Arcadia nella letteratura:
L'Arcadia è rimasta un soggetto artistico sin dall'antichità, sia nelle arti visuali, sia in leteratura. Le immagini di deliziose ninfe che corrono e giocano in una foresta sono state frequenti fonti di ispirazione per pittori e scultori. L’invenzione dell’Arcadia come "paesaggio dello spirito" è da attribuirsi a Virgilio quando scrisse le Bucoliche, una serie di poemi che rappresentavano appunto il mondo idilliaco dell'Arcadia.

L'Arcadia nella letteratura Europea del Rinascimento "1400-1500":
Gli scrittori rinascimentali europei infatti rivisitarono spesso questo tema, che divenne ben presto simbolo di un luogo idilliaco. Importanti autori che si rifecero a questa tradizione furono per esempio Garcilaso de la Vega, in Spagna o Torquato Tasso, in Italia, nella sua favola pastorale Aminta. L'Arcadia rappresenta il risultato spontaneo della vita vissuta naturalmente, lontano dalla corruzione della civiltà. La tradizione classica vi si rifà come ad un mondo mitico e favoloso di cui vengono esaltati i piaceri legati ad un’esistenza libera ed incondizionata, completamente dedita all’ozio. L’Arcadia costituisce lo sfondo paesaggistico immaginario dove si svolgono le storie degli amori dei pastori: la letteratura pastorale quattro-cinquecentesca riprende fedelmente questo sistema e questi temi che in passato si affrontavano e quindi si ha un "ritorno al classicismo".
Nel rinascimento si ha il "dramma pastorale" altresì detto favola pastorale o commedia pastorale, è un genere teatrale che vide la nascita negli ambienti colti del Rinascimento ed ebbe il suo massimo sviluppo nel Cinquecento e nel Seicento.
In seguito questi classici si fecero da parte per far spazio all'epoca Barocca che rivoluzionò il mondo delle arti con stili moderni e con l'avvento del teatro.

L'Arcadia nella letteratura europea alla fine dell'epoca Barocca:
L'accademia dell'Arcadia, fu un movimento letterario, una corrente di pensiero promossa da una cerchia di 14 tra nobili, letterati ed artisti che nel 1689 fondarono a Roma un gruppo letterario animato dall'intento di salvare la poesia italiana da un certo manierismo artificioso dilagante nell'epoca barocca, per ritornare alla semplicità ed alla naturalezza del periodo classico. Il programma dell'Accademia fu di restaurare il buon gusto nella poesia italiana, dopo la vergogna del barocco, rifacendosi alla semplicità ed alla misurata eleganza dei classici antichi, senza però trascurare l'esempio dei poeti italiani di "buon gusto", come ad esempio il Petrarca. L'azione di queste pastorali consisteva unicamente in intrighi e complicazioni amorose, aventi per corollario elementi mitologici e magici, riti sacrificali e cerimonie religiose.

3 commenti:

  1. Grazie Filippo! e Grazie Valentina!
    Il tuo materiale può essere oggetto di studio.
    Magari in classe vorrei aggiungere alcuni aspetti dell'Accademia dell'Arcadia, perchè in questo modo posso introdurre anche concetti importanti come "egemonia culturale" (della curia romana, in questo caso) e di "normalizzazione".
    Il blog sta prendendo il volo, non trovate?

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. -Arcàdia.
    Regione boscosa delle Grecia, situata fra i monti al centro del Peloponneso. Prevalentemente abitata da pastori, oggi some allora, venne cantata dal poeta Virgilio e da Jacopo Sannazaro (1455-1530).
    -Accademia dell'Arcadia.
    Venne fondata a Roma nel 1690 dal gruppo di poeti e letterati già appartenenti al circolo della regina Cristina di Svezia.
    gli argomenti pastorali dei loro componimenti poetici indussero lo scrittore Agostino Taia a definire il salotto "una nuova Arcadia", con riferimento all'omonima regione greca. L'insegna dell'Accademia era la siringa di Pan (strumento musicale composto da più flauti), gli accademici si chiamavano "pastori", il loro protettore era Gesù Bambino. In tutta l'Italia sorsero le cosiddette "colonie" dell'Arcadia, che avevano in comune con la sede romana gli stessi programmi poetici.
    Si sviluppò un movimento di portata nazionale, in cui si cercò di dar vita a un nuovo tipo di poesia, che alle forme artificiose del barocco sostituisce forme più semplici e lievi. Pur con tali intenti le opere letterarie dell'Arcadia espressero spesso solo una vuota retorica, fatta di dolce sentimentalismo e di tenera galanteria. Le parole non venivano più cercate per esprimere un pensiero o un sentimento vissuto, ma solo per l'effetto armonioso che producevano. Fin dalla fondazione, tuttavia, furono presenti nell'Arcadia diverse, e spesso contrastanti, tendenze stilistiche; da un lato ci si ispirava ai classici greci e latini , a ai loro metri poetici, dall'altro alle derivazioni cinquecentesche del Petrarca. Oltre alla ricerca del "buon gusto" (come si diceva allora) nella scelta dei temi letterari e della perfezione tecnica dei metri, dalla metà del XVIII secolo emersero spunti razionali e rigorosi che costituiscono le premesse dell'Illuminismo.
    Enciclopedia dei Ragazzi-Rizzoli.

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